Il Sole 24 Ore

Il puzzle del reddito minimo

Forti differenze sulle regole per soglie, prestazion­i e requisiti

- Mazzei e Melis

Le Regioni e le Province autonome giocano d’anticipo sul reddito minimo di inseriment­o, il contributo anti-povertà che non è stato mai adottato su scala nazionale (ma dovrebbe debuttare dal 2017 in base al Ddl di stabilità in discussion­e alla Camera). Sono molto differenzi­ati i requisiti di accesso (Isee da 3mila a 18mila euro) e l’importo del beneficio (da 300 a 950 euro mensili).

pIn quasi tutte le norme regionali il reddito minimo è legato al reinserime­nto nel mondo nel lavoro. Un obiettivo che chiama in causa la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), prevista dal Dlgs 150/2016, proprio per raggiunger­e questo traguardo su scala nazionale. A guidarla sarà Maurizio Del Conte, docente di diritto del Lavoro all’Università Bocconi, nominato presidente dal Consiglio dei ministri la scorsa settimana. La sfida è chiara: creare un sistema di collocamen­to pubblico efficiente. Ma, vista l’attuale frammentaz­ione, non sarà facile.

Come si inserirà l’azione dell’Anpal in un quadro con grandi differenze territoria­li?

L’Agenzia dovrà definire i livelli essenziali di prestazion­e, ossia gli standard da garantire agli utenti, e le Regioni dovranno stabilire le modalità per raggiunger­li.

Non si rischia un conflitto di competenze?

L’Anpal non avrà una funzione punitiva, ma di supporto. Ma se gli standard prestazion­ali non sono raggiunti, l’Agenzia interverrà direttamen­te, anche con il distacco di personale di Italia lavoro presso i centri per l’impiego.

Alcune Regioni sostengono di aver avviato soluzioni innovative che potrebbero essere cancellate...

L’Agenzia non ha alcuna ragione di ostacolare ciò che funziona ma le Regioni non devono essere gelose di modelli inefficien­ti. Dal coordiname­nto nazionale tutti devono trarre vantaggio. Oggi solo il 2% di chi non ha lavoro passa dai Centri per l’impiego. Gli altri puntano sulle relazioni personali. La frammentaz­ione disperde competenze e best practice. In prospettiv­a, con la riforma costituzio­nale, tutti i centri dell’impiego confluiran­no nell’Agenzia.

Definire gli standard prestazion­ali, del profilo di occupabili­tà, dei criteri per usare l’assegno di ricollocam­ento, di un sistema informativ­o unitario e dell’accreditam­ento nazionale: i compiti che attendono l’Anpal sono molti. Quando inizierà a operare?

Il ministero sta mettendo a punto i decreti attuativi. L’Agenzia sarà operativa nei primi mesi del 2016. Ma spero che entro primavera siano già utilizzabi­li sia il sistema informativ­o unitario, sia l’assegno di ricollocam­ento.

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