Ancora sopravvalutato il dollaro neozelandese
Il dollaro neozelandese è sopravvalutato. Dopo un periodo in vantaggio sia nei confronti del dollaro Usa sia di quello australiano, gli operatori ritengono che il ciclo stia terminando. «Potrebbe restare ancora forte nel breve termine» commenta BNZ «ma gli attuali livelli del dollaro neozleandese indicano buone opportunità di vendita nel medio periodo». Anche Mazen Issa, Fx strategist di TD, tra i più importanti provider globali di servizi finanziari, ritiene che il rimbalzo sia andato troppo in là.
A ottobre la valuta kiwi era la moneta con la migliore performance tra le dieci più scambiate al mondo, soprattutto grazie al buon andamento dell’agricoltura e in particolare dei prezzi del latte, la maggiore fonte di esportazione del Paese australe. Tuttavia, nelle ultime settimane gli alti livelli sono stati causati più dalla debolezza delle controparti che per effettivo valore. Per esempio, dopo aver perso terreno sul “cugino” australiano a causa di aspettative di un taglio dei tassi d’interesse a Canberra, a metà settimana la notizia di un calo degli investimenti business in Australia peggiore del previsto (-9,2% nel terzo trimestre) ha ridato fiato al dollaro kiwi, che si è riposizionato a quota 0,91. Richard Grace, head della currency strategy alla Commonwealth Bank of Australia commenta: «I guadagni del kiwi parlano più della debolezza del dollaro australiano che di un’effettiva forza».
A ciò si aggiungono notizie negative sul fronte interno. In particolare, a novembre i prezzi del latte sono calati del 7,9 per cento. «Il livello del dollaro kiwi è solo una fase correttiva in un più ampio trend al ribasso» conclude Issa.
In Nuova Zelanda si auspica una moneta più debole per sostenere le esportazioni a livello globale. A settembre la Reserve Bank neozelandese aveva affermato che un deprezzamento del dollaro kiwi sul greenback sarebbe stato appropriato. Allora il tasso di cambio era 0,63 centesimi di dollaro Usa, a metà della settimana scorsa era a 0,6595.