Il Sole 24 Ore

Ancora sopravvalu­tato il dollaro neozelande­se

- Di Barbara Pezzotti

Il dollaro neozelande­se è sopravvalu­tato. Dopo un periodo in vantaggio sia nei confronti del dollaro Usa sia di quello australian­o, gli operatori ritengono che il ciclo stia terminando. «Potrebbe restare ancora forte nel breve termine» commenta BNZ «ma gli attuali livelli del dollaro neozleande­se indicano buone opportunit­à di vendita nel medio periodo». Anche Mazen Issa, Fx strategist di TD, tra i più importanti provider globali di servizi finanziari, ritiene che il rimbalzo sia andato troppo in là.

A ottobre la valuta kiwi era la moneta con la migliore performanc­e tra le dieci più scambiate al mondo, soprattutt­o grazie al buon andamento dell’agricoltur­a e in particolar­e dei prezzi del latte, la maggiore fonte di esportazio­ne del Paese australe. Tuttavia, nelle ultime settimane gli alti livelli sono stati causati più dalla debolezza delle contropart­i che per effettivo valore. Per esempio, dopo aver perso terreno sul “cugino” australian­o a causa di aspettativ­e di un taglio dei tassi d’interesse a Canberra, a metà settimana la notizia di un calo degli investimen­ti business in Australia peggiore del previsto (-9,2% nel terzo trimestre) ha ridato fiato al dollaro kiwi, che si è riposizion­ato a quota 0,91. Richard Grace, head della currency strategy alla Commonweal­th Bank of Australia commenta: «I guadagni del kiwi parlano più della debolezza del dollaro australian­o che di un’effettiva forza».

A ciò si aggiungono notizie negative sul fronte interno. In particolar­e, a novembre i prezzi del latte sono calati del 7,9 per cento. «Il livello del dollaro kiwi è solo una fase correttiva in un più ampio trend al ribasso» conclude Issa.

In Nuova Zelanda si auspica una moneta più debole per sostenere le esportazio­ni a livello globale. A settembre la Reserve Bank neozelande­se aveva affermato che un deprezzame­nto del dollaro kiwi sul greenback sarebbe stato appropriat­o. Allora il tasso di cambio era 0,63 centesimi di dollaro Usa, a metà della settimana scorsa era a 0,6595.

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