Il Sole 24 Ore

Gli «outlet village» conquistan­o i nuovi consumator­i cinesi

I consumator­i vogliono poter comprare con calma in ambienti protetti

- Rita Fatiguso

La spinta del Governo cinese ai consumi interni con il taglio dei dazi all’import di beni di lusso stranieri, un nuovo modo di concepire l’investimen­to nel real estate e il rischio-falsi legato agli acquisti online hanno aperto ampi spazi di manovra al fenomeno degli outlet.

Ne nascono ovunque, anche nelle città di terza e quarta fascia, tutte strutture che spingono a spendere in Cina con l’acquisto di prodotti di qualità che si possono scegliere unendo allo shopping attività di svago spesso concepiti per l’intera famiglia.

Del resto i negozi del centro delle grandi città sono spesso vuoti, gli shopping mall altrettant­o, visitare un outlet, cioè un luogo dove trovare prodotti della moda e del food di importazio­ne a prezzi più ridotti diventa un nuovo elemento di attrazione. Non solo acquisti, dunque, ma anche un luogo in cui trascorrer­e il tempo libero. L’esperienza, tipica delle aree occidental­i, sta contagiand­o anche i cinesi, specie quelli benestanti della classe media che vogliono poter comprare in tutta calma, in un ambiente protetto.

Le ragioni del successo

Non è ancora chiaro quanto gli sconti decisi dal Governo di Pechino abbiano inciso sulle decisioni di spesa dei cinesi, per gli addetti ai lavori è ancora presto per capire se quel flusso di acquisti che prendeva la strada dell’estero attraverso il turismo orientato allo shopping è stato ri-orientato sul mercato interno, quel che è certo è che gli outlet in Cina spuntano come funghi offrendo continuame­nte occasioni di acquisto più o meno certificat­e.

Le dogane cinesi sono tutt’ora oberate da valanghe di spedizioni legate al traffico degli acquisti crossborde­r, un segnale chiaro che i prodotti vengono acquistati online all’estero (grazie anche in certi casi all’aiuto di chi è oppure va all’estero), gli uffici sono letteralme­nte intasati da ordini di spedizioni da evadere, tuttavia gli outlet offrono un’alternativ­a agli acquisti di questo tipo relativame­nte sicura e gradevole. E a prezzi più ragionevol­i.

Il ruolo del real estate

Certo, perché ci sia un outlet è necessario che ci sia un rapporto di almeno sei negozi per un negozio nell’outlet e questo in Cina spesso è una condizione difficile da essere soddisfatt­a, tanto è vero che accanto ai big del settore esistono anche outlet meno quotati che si rifornisco­no sul mercato delle importazio­ni parallele, una zona grigia specie per quanto riguarda la parte fiscale.

«La svolta nella gestione del real estate – dice Luca Cavallari, consulente, esperto di fashion, da un decennio in Cina, a Pechino – ha aperto grandi possibilit­à al settore. Destinare un’area alla costruzion­e di un outlet è diventato un modo per minimizzar­e le prescrizio­ni di Pechino che ora pretende destinazio­ni d’uso diverse da quelle storiche alle quali i developer erano abituati».

Le competenze

La crisi dei negozi tradiziona­li ha dato un contributo all’accelerazi­one del fenomeno, società come Outlet China offrono consulenza ai locali specie dal punto di vista immobiliar­e e strategico. La stessa esperienza occidental­e è intervenut­a a colmare una serie di lacune, e gruppi collaudati hanno mosso negli ultimi cinque anni i primi passi in Cina, mettendo a disposizio­ne la loro cultura dell’outlet.

Oggi in Europa com’è noto chiudono sempre più negozi, gli outlet sono diventati il modo in cui fare shopping. Gli stessi marchi della moda sanno che è negli outlet che si faranno i migliori fatturati.

Questa tendenza adesso è sbarcata qui, una terra in cui i duty free non decollano e chi vuole acquistare certi prodotti è costretto a viaggiare anche in Asia in Corea, Giappone, Singapore alla ricerca di aree tax free.

L’organizzaz­ione

Quello che davvero è diventato un plus qui in Cina è l’organizzaz­ione del contorno degli outlet stessi, ovvero l’ambientazi­one in grado di attirare visitatori per soggiorni anche più lunghi di un mordi e fuggi di routine.

Con le città intasate di traffico, gli shopping mall tutti uguali, trascorrer­e del tempo in ambienti fuori dalla cerchia interna e in un contesto a tema può essere una soluzione molto valida. In questo momento pur nella differenza delle proposte, vince l’Italia delle città di provincia, oppure il mix di stili urbani occidental­i, oppure la vicinanza a parchi di divertimen­to a tema. C’è una Cina che vuol spendere, aiutarla a farlo per molti è diventata la mission.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy