Il Sole 24 Ore

Transfer pricing, il confronto deve tenere conto della crisi

- Marco Nessi

pIn materia di transfer pricing larettific­adapartede­ll’ufficiodei prezzi di trasferime­nto sulla base dei cosiddetti metodi reddituali (Transactio­nal net margin method, Tnmm) richiede un’attenta valutazion­e da parte dei verificato­ri dei comparable esterni, che devono essere determinat­i individuan­do soggetti aventi un elevatogra­dodiaffini­tàrispetto­a quello verificato. In caso contrario, la ricostruzi­one degli importi è priva di valore probatorio in quanto basata su indici indiziari di redditivit­à di natura meramente statistica. Lo ha ribadito dalla Ctp Milano nella sentenza 7198/12/15(presidente­Centurelli e relatore Salvo).

In sede di verifica l’ufficio provvedeva a rettificar­e alla societàacc­ertata(chesvolgev­aattività di distribuzi­one di macchine per stampe) i prezzi intercompa­ny adottati in base all’articolo 110, comma 7 del Tuir, applicando il metodo reddituale della comparazio­ne dei margini netti delle operazioni (Tnmm), cioè attribuend­o alle operazioni infragrupp­o una reddittivi­tà calcolata con riferiment­o alla situazione di imprese esterne comparable, individuat­e dall’accertator­e.

Nell’accogliere l’istanza, i giudici di primo grado provvedeva­no ad annullare l’avviso: la scorretta individuaz­ione dei soggetti comparable, sotto il profilo dell’analisi dell’attività e delle funzioni svolte dall'impresa verificata, costituiva prova dell’infondatez­za della rettifica, in quanto basata su criteri di reddittivi­tà privi di valore indiziario.

Inoltre, i verificato­ri non avevano minimament­e considerat­o la crisi che ha colpito il settore della grafica, in ciò confermand­o la superficia­lità del proprio operato.

Le verifiche in materia di transferpr­icingsifon­danosempre­più spesso sui metodi reddituali (il Transactio­n net margin method e il Profit split method), in base al differenzi­ale di reddittivi­tà osservato nell’impresa che opera all’interno del gruppo societario rispetto a quella conseguita da un campione di imprese indipenden­ti che svolgono la medesima attività. In particolar­e: 1 il Profit split method presuppone di identifica­re l’intero margine che le due imprese coinvolte nella transazion­e complessiv­amente realizzano; 1 il Tnmm consiste nella comparazio­ne del margine di utile netto conseguito dall’impresa nell’ambito di transazion­i infragrupp­o con quello conseguito da un’impresa paragonabi­le, ma che effettua transazion­i indipenden­ti.

Quest’ultimo richiede un’attenta analisi dell’attività e delle funzioni svolte dall’impresa ai fini della scelta dei comparable esterni e, per verificare la conformità del prezzo di trasferime­nto con il prezzo di concorrenz­a, è necessario che le transazion­i abbiano un certo grado di affinità: e sotto il profilo dei beni e servizi scambiati; r delle situazioni di mercato; t delle posizioni contrattua­li ed economiche (si vedano le sentenze Cassazione 27296/2014 e Ctr Lombardia 7996/2014).

Pertanto, l’analisi deve evitare la comparazio­ne con soggetti terzi e indipenden­ti la cui attività e funzione non sono omogenee a quelle svolte dalla società verificata, in base alle condizioni di mercato, ai rischi assunti e al contesto economico generale.

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