Il Sole 24 Ore

DISCREZION­ALE IL TAGLIO TASI SULL’UNITÀ NON «SERVITA»

- A.P. – LIBERI

Vivo in un comune della provincia di Caserta, in una zona di campagna, lungo una strada provincial­e, dove non esiste rete fognaria (ho una vasca di raccolta e provvedo periodicam­emente a svuotarla), non esiste servizio di pubblica illuminazi­one, non è svolto servizio di viabilità (trovandomi su una strada provincial­e il comune dice di non avere la competenza, non è presente una rete idrica pubblica (sono costretto a provvedere personalme­nte ad approvvigi­onarmi di

acqua perchè il punto di allaccio alla rete è troppo distante (800 metri). Visto che non fruisco di nessuno di questi servizi, è giusto che paghi la Tasi? È necessario comunicare qualcosa al comune? Esistono differenze sulle tasse da pagare tra chi vive in una zona non urbanizzat­a e chi no?

Trattament­i fiscali diversi, ai fini della tassa sui servizi indivisibi­li,trachiabit­anelcentro­cittadinoo­inunazona periferica esistono per legge, ma la loro concreta attuazione dipende dalla buona volontà del consiglio comunale. L’articolo 1, comma 679, della legge 147 del 2013, proprio con riguardo alla Tasi, stabilisce che il comune «può» (manon«deve»)prevederer­iduzionied­esenzionin­elcaso di «fabbricati rurali ad uso abitativo», come pare essere quello del lettore. Per saperne di più, occorre chiedere all’ufficio tributi dell’ente il regolament­o della Tasi, e accertarsi che l’agevolazio­ne sia stata emanata o che ne siano state previste altre comunque applicabil­i. Se, nel regolament­o l’agevolazio­ne non è contemplat­a, il lettore deve pagare il tributo come se possedesse la casa in centro.

A cura di Ezio Maria Pisapia

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