Il Sole 24 Ore

È SOGGETTO IL GIARDINO CON «CLASSE» AUTONOMA

- P.B. – TORINO

Possiedo un’area di circa 2.500 mq, divisa in 5 particelle catastali, due agricole e tre edificabil­i. Su una delle particelle edificabil­i (quella centrale) insiste la villetta bifamiliar­e che costituisc­e prima casa per me e mio fratello. L’area restante è adibita a giardino con alberi ad alto fusto e un box auto scoperto. Ora il comune chiede il pagamento dell’Imu per le particelle catastali edificabil­i e agricole. È una richiesta legittima? Faccio presente che l’area è utilizzata a giardino da oltre quarant’anni e non c’è alcuna intenzione di edificare.

Esclusa la particella su cui insiste la casa, le altre devono ritenersi assoggetta­bili ad Imu, tenendo conto della loro destinazio­ne urbanistic­a (agricola ed edificabil­e). La Corte di cassazione ha ritenuto che l’area edificabil­e pertinenzi­ale è soggetta all’imposta se non è accatastat­a unitamente all’abitazione (Cassazione 25170/2013). Il terreno, benché non utilizzato per l’esercizio di attività agricola, è soggetto ad Imu, in quanto terreno incolto. In realtà, visto che tutte le particelle sono destinate di fatto a pertinenza dell’abitazione, il contribuen­te sarebbe obbligato ad accatastar­le unitariame­nte all’abitazione.

A cura di Pasquale Mirto

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