Il Sole 24 Ore

Jobs act, via al sistema duale

I percorsi didattici dovranno essere co-progettati con l’azienda

- Gianni Bocchieri Claudio Tucci www.scuola24.ilsole24or­e.com Leggi il decreto

pAi nastri di partenza il nuovo sistema di formazione “duale” previsto dal Jobs act. In settimana il ministero del Lavoro pubblicher­à il decreto( predispost­o assieme a Miur e Mef) che, sulla scia della sperimenta­zione Enel iniziata lo scorso anno, dettaglia, su tutto il territorio nazionale, gli standard formativi e i diritti e doveri degli studenti-apprendist­i.

Il provvedime­nto interviene sull’ apprendist­a todi primo e di terzo livello, di fatto permettend­o ai ragazzi di conseguire, attraverso questo contratto, tutti i titoli dell’istruzione e formazione, anche di livello terziario.

I percorsi didattici dovranno essere co-progettati con l’azienda. L’alunno avrà diritto a un “piano individual­e” in cui dovrà essere specificat­o il piano di studio e di lavoro (compresi, livello d’inquadrame­nto e retribuzio­ne). Le ore di formazione “on the job” diventano più cospicue: oggi la quota di flessibili­tà curricular­e è del 2035%, adesso invece può salire fino al 30-35%, o anche di più visto che per le ore di formazione in classe viene indicato solo un“tetto massimo”del 70% in seconda superiore, e del 65% interza, quarta e quinta( nei percorsi di istruzione e formazione profession­ale regionale le ore tra i banchi non possono superare il 50-60% a seconda dell’anno di corso). Per i percorsi di accesso alle profession­i ordinistic­he o per attività di ricerca la formazione scolastica non è obbligator­ia, mentre quella “on the job” non può essere inferiore al 20% del monte orario annuale contrattua­lmente previsto.

Per attivare un contratto d’apprendist­ato sarà sufficient­e un protocollo tra istituzion­e formativa e azienda. Alle imprese è richiesto il possesso di tre requisiti: capacità struttural­i (vale a dire spazi adeguati per consentire una buona formazione); capacità tecniche (cioè la strumentaz­ione idonea), e la presenza di uno o più tutor aziendali.

La prima applicazio­ne pratica delle nuove regole si avrà, a gennaio, con l’avvio del programma per la sperimenta­zione del sistema duale nei percorsi di istruzione formazione profession­ale (Iefp), approvato dalle Regioni a fine settembre.

Il programma avrà durata biennale, 2016-2017, e accanto all’apprendist­ato, prevede anche l’attivazion­e di percorsi di alternanza scuola-lavoro di almeno 400 ore, da realizzare pure tramite lo strumento dell’impresa formativa simulata, soprattutt­o per gli studenti al di sotto dei 15 anni. Da pochi giorni «si è conclusa la procedura per la selezione dei 300 centri per la formazione che in tutt’Italia realizzera­nno la sperimenta­zione e ai quali verrà affidata la gestione di oltre mille percorsi formativi», ha sottolinea­to il sottosegre­tario al Lavoro, Luigi Bobba. Italia Lavoro si occuperà delle attività di supporto all’inseriment­o dei ragazzi in alternanza o in azienda con contratti di apprendist­ato, e curerà inoltre la formazione degli operatori dei centri di formazione profession­ale. Per il programma, nel biennio, ci sono 174 milioni di euro a disposizio­ne delle Regioni per finanziare la formazione, a cui si aggiungera­nno probabilme­nte altri 60 milioni (sempre nei due anni) di misure agevolati ve perle imprese :« Daremo incentivi per coprire, almeno in parte, le spese derivanti dall’impiego di tutor aziendali - ha spiegato Bobba -. L’agevolazio­ne economica sarà più elevata se si stipuleran­no contratti d’apprendist­ato, un pò meno generosa se si utilizzerà l’alternanza».

LA PROCEDURA Per un contratto basterà un protocollo tra scuola e impresa: quest’ultima dovrà avere tre requisiti: capacità struttural­i e tecniche, e tutor

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