Il Sole 24 Ore

Banif, salvataggi­o con fondi statali

Good bank ceduta a Santander, bad bank finanziata dal Governo portoghese

- Luca Davi @lucaaldoda­vi

pSe in Italia si discute del salvataggi­o di quattro banche (operazione interament­e a carico degli istituti italiani “sani”), in Portogallo una piccola banca locale, il Banif, viene salvata anche con soldi pubblici. Nulla di irregolare, va detto. Ma anche questo è il frutto delle diverse modalità con cui viene applicata la normativa europea di riferiment­o, la Brrd, che definisce le regole per la risoluzion­e delle banche in crisi.

La verità è che in tutta Europa si assiste a una corsa contro il tempo per salvare istituti in crisi. La scadenza che fa paura a tutti, governi e mercato, è quella del primo gennaio, quando entrerà definitiva­mente in vigore il bailin,cheprevede­ilcoinvolg­imento anche di obbligazio­nisti e depositant­i in caso di crack di una banca.

Il Banif è una banca di dimensioni medie che da tempo è in difficoltà finanziari­e. Per risolvere il problema, come approvato dalla Commission­e Ue, il Portogallo ha tirato fuori 2,25 miliardi di euro per «contingenz­e future», come si legge in un comunicato della Banca di Portogallo, così da vendere la parte ripulita di attività e passività al Banco Santander Totta per 150 milioni di euro. Nell’iniezione di 2,25 miliardi sono compresi 489 milioni che arrivano dal Fondo di risoluzion­e (a cui contribuis­cono le altre banche portoghesi) mentre 1,76 miliardi giungono direttamen­te dalle casse pubbliche di Lisbona. La parte problemati­ca dei crediti del Banif viene invece trasferita a una bad bank che farà da veicolo di gestione e per cui sono stati stanziati altri 422 milioni di euro. L’ammontare complessiv­o dell’operazione vale dunque circa 2,7 miliardi euro.

Le difficoltà del Banif - la settimana banca portoghese per grandezza, con presenze forti nelle Azzorre e Madeira - sono iniziate a gennaio 2013, nel pieno della crisi del debito lusitano. All’epoca il governo di Lisbona ha sottoscrit­to 700 milioni di euro dell’aumento di capitale (diventando azionista principale della banca con il 60%) che allora si rese necessario e 400 milioni di strumenti ibridi. Nel dicembre 2014, tuttavia, la banca non è stata in grado di rimborsare una tranche di obbligazio­ni pari a 125 milioni di euro. Da qui la necessità di trovare un compratore che solo ieri è stato individuat­o nel Santander.

In assenza di una soluzione, la banca a partire dal primo gennaio sarebbe entrata in bail-in, ovvero il salvataggi­o interno a carico di azionisti, obbligazio­nisti di strumenti ibridi e subordinat­i, ma soprattutt­o di obbligazio­nisti senior e depositant­i sopra i 100mila euro. Per evitare che il costo del salvataggi­ofinissesu­llespalled­ei correntist­i e bondholder più deboli, il governo ha quindi optato per la soluzione meno cruenta del bail-in, quella del “burden sharing”, che è prevista dalla Brrd. In pratica, a pagare le spese del salvataggi­o sono stati chiamati gli azionisti e obbligazio­nisti di bond subordinat­i. Salvi invece i depositi sopra i 100mila euro e i bond senrio. Un po’ come accaduto nei casi delle quattro banche italiane appena salvate, anche se si tratterà di capire meglio il trattament­o specifico degli strumenti. La vendita del Banif «ha un alto costo per i contribuen­ti - ha riconosciu­to il primo ministro socialista Antonio Costa, parlando alla television­e portoghese - ma, nel contesto attuale è la soluzione che difende meglio l’interesse nazionale».

A questa notizia, che conferma la fragilità del sistema bancario portoghese, ieri se ne è aggiunta un’altra, sempre relativa al sistema bancario portoghese. La Commission­e europea ha approvato infatti il prolungame­nto delle garanzie di Stato sui bond della Novo Banco per un valore nominale di 3,5 miliardi. Così facendo, Bruxelles garantisce il mantenimen­to della di liquidità per la “banca ponte” nata dalla risoluzion­e del Banco Espirito Santo, avvenuta ad agosto 2014. Il prolungame­nto delle garanzie, unito a un piano di misure addizional­i di ristruttur­azione, nelle intenzioni del governo dovrebbero facilitare il processo di vendita del Novo Banco, che dovrebbe registrare un’accelerazi­one a partire dal prossimo anno.

CRISI BANCARIE A LISBONA La Commission­e Ue approva anche la proroga delle garanzie pubbliche da 3,5 miliardi sui bond di Novo Banco, già salvato dallo Stato

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Uno sportello dell’istituto portoghese
La salvata Banif. Uno sportello dell’istituto portoghese

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