Il Sole 24 Ore

Infrastrut­ture, scuole e periferie: dote da 2,4 miliardi nel 2016

- Alessandro Arona Mauro Salerno

Manutenzio­ni stradali, riqualific­azione delle periferie, interventi sulle scuole e piste ciclabili.La legge di Stabilità in dirittura d’ arrivo al Senato, dopo annidi immobilism­o, porta in dote una consistent­e iniezione di risorse fresche per il rilancio degli investimen­ti in opere pubbliche e infrastrut­ture. Parliamo di fondi che sarà possibile spendere (o impegnare) già nel 2016.

La cifra più visibile è forse quella relativa alle risorse per finanziare le opere gestite dall’Anas. L’ente guidato da Gianni Ar mani potrà contare su 1.160 milioni per gli investimen­ti del 2016 (1.110 milioni nuovi in aggiunta ai 50 milioni disponibil­i a legislazio­ne vigente) . Insieme alle strade c'è da tenere contro del piano per le periferie (500 milioni) e dello sblocco di 480 milioni per l’edilizia scolastica, che gli enti locali potranno tenere fuori dal patto di stabilità. Ci sono poi da aggiungere 91 milioni per le piste ciclabili (37 milioni nel 2016), tra cui il Grab di Roma e gli ulteriori fondi per la ricostruzi­one in Emilia Romagna e Lombardia (190 milioni).

Si tratta di quasi 2,4 miliardi di nuovi finanziame­nti solo per l’anno prossimo, a cui vanno aggiunti lo svincolo del patto di stabilità per i Comuni, che secondo le stime dovrebbe sbloccare almeno un altro miliardo di investimen­ti, e i fondi derivanti dall’utilizzo della clausola europea per gli investimen­ti.

Una prima stima dell’impatto della legge di stabilità sul settore che ha più pagato la crisi degli ultimi anni arriva dai costruttor­i dell’Ance, che oggi presentano il loro osservator­io congiuntur­ale a Roma. Perl’ Ance, che dedica un capitolo dello studio all’impatto della legge di bilancio sui cantieri, l’incremento delle nuove risorse stanziate vale un aumento del 4,5%( in termini reali) rispetto al 2015. Ovviamente positiva la valutazion­e sul superament­o del patto di stabilità interno che permetterà «di rilanciare l'attività di investimen­to degli enti territoria­li». Mentre «la clausola europea degli investimen­ti consentirà di attivare una spesa aggiuntiva nel 2016, rispetto al 2015, di almeno 5 miliardi di euro, di cui circa 3,5 miliardi per interventi infrastrut­turali».

Sulla base di questi elementi, l'Ance stima che gli investimen­ti in opere pubbliche nel 2016 aumenteran­no a circa 2 miliardi di euro, pari ad una crescita in termini reali del 6% rispetto al 2015. Un dato notevole se si considera il profondo rosso in cui è sprofondat­o il mercato delle opere pubbliche negli ultimi anni. Solo pochi mesi fa (osservator­io di metà luglio) l’Ance ha previsto una flessione degli investimen­ti in costruzion­i dell’1,3% anche per il 2015 (ottavo anno di crisi), mentre il 2016 partiva da una nuova caduta dello 0,5% in assenza di politiche di rilancio.

Tornando ai capitoli di finanziame­nto, la partita principale si gioca sulle strade dell’Anas. Oltre ai 1.160 milioni per il 2016 ,la stabilità stanzia in media 1,5 miliardi all’anno dal 2017 al 2020. In tutto fanno fondi per 7,1 miliardi. Benzina utile a finanziare il piano pluriennal­e di investimen­ti 20152019 che contava fondi disponibil­i per soli 4,7 miliardi sui 20,2 previsti. Questa disponibil­ità sale ora a 11,8 miliardi. Che sarà possibile gestire con più flessibili­tà rispetto al passato, grazie all’introduzio­ne del fondo unico per gli investimen­ti dell’ente. Anche se alla fine il piano di finanziare la Spa di via Mozambano con le accise sulla benzina non è passata. Pochi nell’immediato (35 milioni) ma consistent­i sul triennio i fondi su cui potranno contare le Ferrovie. A Rfi andranno 2,6 miliardi nei prossimi anni che si aggiungono ai 4,6 miliardi del contratto di programma operativo dal luglio scorso e agli 8,9 miliardi previsti dal contratto siglato a novembre e che diventerà operativo nei prossimi mesi.

Oltre alle infrastrut­ture - anche qui con più attenzione alla manutenzio­ne che alle grandi opere - la stabilità guarda anche alla riqualific­azione del patrimonio edilizio. Arriva il piano per le periferie finanziato con 500 milioni per il 2016, mirato alla recupero urbano e all’innalzamen­to dei livelli di sicurezza dei sobborghi delle città più grandi. I progetti saranno selezionat­i da Palazzo Chigi, sulla base di un bando da pubblicare entro fine gennaio. Continua anche il piano perl’ edilizia scolastica (480 milioni fuori dai vincoli di bilancio).

Non sono propriamen­te investimen­ti pubblici, ma non vanno dimenticat­i anche la proroga dei bonus edilizi (50%-65%), con ecobonus allargati ai dispositiv­i di controllo remoto degli impianti di riscaldame­nto, in aggiunta al credito di imposta per gli impianti divide osorveglia­nza.

GLI INTERVENTI MINORI Completano il quadro i 91 milioni per le piste ciclabili e altri 190 milioni per la ricostruzi­one in Emilia Romagna e Lombardia

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