Il Sole 24 Ore

Allarme Upb: «Sanità, tagli al limite della sostenibil­ità»

- R. Tu. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’ è sempre meno da grattare dal fondo del barile della spesasanit­aria pubblica. Certo, non va abbassata la guardia, anzi, nella lotta a sprechi, corruzione e cattive gestioni. Mala progressiv­a riduzione del finanziame­nto, le corsie sguarnite per il taglio dei po stiletto( senza accrescere l’ assistenza sul territorio) e per il nuovo orario europeo di medici e infermieri, l’ esplosione­dei ticket e della spesa privata che sta provocando l’abbandono delle cure, il Sud sempre più in ginocchio, «potrebbero rivelarsi» una miscela «insostenib­ile se prolungata nel tempo».

È arrivato ieri dall’Ufficio parlamenta­re del Bilancio (UpB) in uno speciale rapporto il nuovo allarme sulla sostenibil­ità della spesa sanitaria. Ma insieme, quello sugli effetti che i continui colpi di forbice potrebbero provocare «sulla tutela della salute» pubblica. Perché se è vero che «è ancora possibile per le regioni migliorare il rapporto costo-efficacia dei servizi» anche con una «più netta separazion­e tra interesse pubblico e interessi privati», è altresì vero che «i margini d’azione tendono a restringer­si». Col risultato di vedere esplodere il razionamen­to delle cure, i ticket e le carenze di servizi, la spaccatura NordSud con gravi ritardi nelle regioni sotto tutela «che potrebbero intensific­arsi». Non è un atto d’accusa contro la manovra 2016, quello dell’UpB. Alla quale anzi riconosce di aver messo in campo una serie di interventi affidandol­i alle regioni, che dovranno fare da sé. Il guaio è che il rapporto spesa/Pil continua a scendere e che in Italia si spende sempre meno che altrove. Con i nuovi Lea che impegneran­no più risorse, che sono invece in calo. Gli ospedali in grave difficoltà e con le corsie sguarnite, anche dopo l’entrata in vigore dell’orario "corto". Con i farmaci innovativi che costeranno sempre di più al Ssn. Anche con il Piano vaccini, che costerà altri 300 mln in più. Mentre la comparteci­pazione alla spesa da parte dei cittadini è cresciuta del 33% dal 2010, con i ticket sulla farmaceuti­ca che dal 2008 hanno avuto un balzo del 130%. E con la spesa privata che sfiora ormai i 33 mld e ancora con un tasso di rinvio o di rinuncia alle cure per motivi economici che coinvolge ormai milioni di famiglie, quelle più povere.

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