Macchine plastica, record dell’export
Si avvia verso il record storico l’export di macchinari per la lavorazione della gomma e della plastica. Mentre il valore della produzione potrebbe superare i 4,1 miliardi di euro a fine 2015. Queste le stime del centro studi di Assocomaplast – associazione di categoria che raggruppa oltre 160 aziende – sulla base dei dati e del trend nei primi nove mesi dell’anno.
«Peraltro, il fattore di maggiore soddisfazione per le imprese italiane di settore – sottolinea Alessandro Grassi, presidente di Assocomaplast –, è il consolidamento delle esportazioni, che nei primi nove mesi dell’anno si sono ormai portate a un livello non lontano da quello dell’intero 2014».
Il comparto potrebbe, insomma, archiviare il 2015 con un risultato importante anche dal punto di vista psicologico: il superamento del record storico registrato nell’ormai lontano 2007 (stagione precedente allo scoppio della crisi globale sulla scia del fallimento Leman Brothers) di 2,8 miliardi di euro.
A trainare le esportazioni delle imprese italiane del settore, è soprattutto l’area Nafta (Stati Uniti, Canada, Messico), che ha fatto registrare un incremento di oltre 30 punti percentuali nel periodo gennaio-settembre 2015, grazie in particolare alla spinta legata al rafforzamento del dollaro sull’euro, e alla vitalità dei trasformatori statunitensi, tra i principali acquirenti di macchinari italiani.
Tra le note negative per l’export made in Italy, invece, l’area del Sud America (alle prese con le difficoltà di Paesi leadeder come Brasile e Argentina), il Medio Oriente (-26%, mentre il Far East è positivo) e l’Europa extra-Ue che complessivamente fa segnare un arretramento del 4%, soprattutto a causa della situazione russa. «Per le nostre aziende la Russia è un mercato importante – puntualizza Grassi – a cui i costruttori italiani continuano a guardare con interesse e con l’auspicio che possano essere presto recuperati i valori importanti raggiunti negli anni precedenti l’imposizione delle sanzioni e il crollo del rublo».
Nell’attesa, la meccanica strumentale ha almeno altri due motivi per consolarsi: il primo è la tenuta dei Paesi Ue (in crescita del 13% e principale sbocco per i macchinari per lavorare gomma e plastica) con la ripartenza della Germania; il secondo è la ripresa sostenuta delle importazioni, segnale importante di una ripartenza del mercato interno: secondo le stime del centro studi Assocomaplast, in base al trend dei primi nove mesi dell’anno il 2015 dovrebbe chiudersi con un import nell’ordine dei 750 milioni di euro.