Sinergie pubblico-privato rilanciano benessere e web
Capitale della ricchezza pro-capite, delle pensioni e delle connessioni web. In fascia alta – tra le prime 1015 posizioni (su 110) – per patrimonio medio delle famiglie, per occupazione, per shopping all’estero da turisti, ma anche per velocità dei suoi tribunali e per presenza dei più piccoli negli asili nido.
Sono soprattutto gli indicatori economici e quelli dei servizi a rilanciare – un po’ a sorpresa – il “salto in lungo” di Milano, nella edizione 2015 della “Qualità della vita” pubblicata ieri da Il Sole 24Ore dalla 8° posizione al podio d’argento di quest’anno.
Un risultato che forse non sorprende del tutto nell’anno dell’Expo, in cui pure il New York Time ha definito il capoluogo lombardo la prima città da visitare nel 2015. Ma il cui merito non può essere attribuito solo all’Esposizione Universale.
Il nuovo skyline del paesaggio metropolitano – dalla rinascita della Darsena al bosco verticale di Boeri che ha vinto premi internazionali sino alla nuova linea di metropolitana “Lilla” – sono il nuovo profilo estetico di un cambiamento anche sociale, culturale e imprenditoriale.
«L’evoluzione urbanistica – ha sottolineato Aldo Fumagalli Romario, vicepresidente di Assolombarda e presidente e a.d. del Gruppo Sol – negli ultimi cinque anni, ha prodotto una serie di aree vivibili per i cittadini, in termini di verde, di limitazione al traffico e di intrattenimento. Una sinergia di servizi, stimolata dal pubblico che ha coinvolto l’iniziativa privata e le università. Dal car e bike-sharing al sostegno alle start-up innovative. Expo è stato l’obiettivo catalizzatore. Ma la città era già in movimento. Ora il prossimo step è portare a compimento il progetto della Città Metropolitana».
«Il merito di Expo – ha detto Andrea Rolando, docente di Architettura e Studi Urbani al Politecnico di Milano – è stato quello di scommettere sui mezzi pubblici. Metro ma anche treni, l’alta velocità da Roma direttamente al sito. Forse serviva più coraggio per piste ciclabili e vie d’acqua ma lascia l’idea che se la città crede in qualcosa può essere realizzato. In più le infrastrutture hanno allargato il perimetro della città. Pendolari si muovono quotidianamente da tutto il nord Italia per lavorare e studiare a Milano. Le cui università hanno da anni aperto all’attrazione di studenti, ricercatori e docenti dall’estero, all’internazionalizzazione e allo studio in lingua inglese».
«Il fatto che Milano per qualità della vita sia al secondo posto quando nel 2010 era se non sbaglio oltre 20 posti indietro – ha sottolineato, soddisfatto, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia – è un elemento di grande novità e interesse. Abbiamo dato una grande capacità di smuovere le energie vive della città e la forza di collaborare con tutti».
Non si è fatta attendere la replica del Pirellone. «Cosa c’entra la giunta Pisapia? – ha replicato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni –. Parliamo di Città metropolitana e la giunta Pisapia governa solo Milano. Il successo è del sistema lombardo».
Caustico, invece, il commento del premio Nobel, Dario Fo. «Vivere significa anche campare. E respirare aria buona. Mi fa venire i brividi – ha concluso Fo – una città in cui le morti per smog sono 4 o 5 volte maggiori rispetto ad altre».