De Rigo cresce a 390 milioni e apre un «hub» a Dubai
Il terzo player italiano del settore è già presente in 80 Paesi L’ad Dessolis: «Nel 2015 aumento dei ricavi in Italia dell’8%»
a Spagna e Francia). Ma l’internazionalizzazione è ovviamente una strada senza ritorno: «L’export è arrivato al 90% e per allargare gli orizzonti verso nuovi mercati abbiamo appena deciso di aprire una filiale diretta a Dubai per la distribuzione in Medio Oriente – racconta Dessolis –. Nel 2015 il mercato valeva solo il 2% dei ricavi, l’obiettivo è che già nel 2016 si arrivi al 5%. Con tutte le incognite del caso, a partire dalle mosse dello Stato islamico e dai flussidituristirussiecinesi,chefino allo scorso anno erano uno dei grandi asset della regione».
La nuova società si chiama De
A sinistra, l’ad Maurizio Dessolis. A destra, Cate Blanchett con montatura da soleLanvin. Qui sotto, occhiale-gioiello di Chopard Rigo Vision Middle East, è controllata dall’azienda di Longarone e nasce dall’accordo con due retailer storici nell’area: Yateem Optical Group e Hassan Group, che confluiranno le proprie attività wholesale nella newco. «Questi due retailer e partner controllano un network distributivo di circa 150 negozidiottica–sottolineaDessolis –. Insieme al migliaio di punti vendita indipendenti che già serviamo,lafilialediDubaidaràgrande visibilità ai marchi De Rigo nell'area del Golfo, dove peraltro siamo presenti da quasi 30 anni».
Nelle ultime stagioni ad avere maggior successo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti e in altri Paesi della zona sono stati i marchi posizionati nel segmento più alto, come Chopard e Lanvin, che in molti casi sono veri e propri occhialigioiello.«Lemontaturedasoleper evidenti ragioni climatiche sono più vendute di quelle da vista, ma le percentuali stanno cambiando, perché l’occhiale è sempre più un accessoriomoda,atuttelelatitudini». Da Dubai De Rigo seguirà in particolareArabiaSaudita,Oman, Bahrein, Qatar e persino Siria e Iraq. Mentre per Libano, Giordania e Cisgiordania continuerà a esserci una distribuzione indiretta.
Tra le altre licenze con grandi potenzialità sui mercati maturi ci sono Carolina Herrera, Dunhill, Nina Ricci e Loewe. Per l’Europa invece crescono rapidamente Tous, Zadig&Voltaire e soprattutto Furla, il cui successo segue quello dell’azienda (nei primi sei mesi il fatturato è cresciuto del 30% rispetto allo stesso periodo del 2014 a 151,5 milioni).
Bene anche marchi propri come Lozza e Sting, nati rispettivamente nel 1878 e 1985, che sono stati «riposizionati con successo». Nota dolente resta invece la Russia: «Tre anni fa era il nostro secondo mercato: oggi le vendite si sono più che dimezzate», conclude l’amministratore delegato di De Rigo.
GLI OBIETTIVI In attesa di un possibile recupero della Russia, il gruppo veneto scommette anche sull’Europa, dove le vendite sono salite del 10%