Il Sole 24 Ore

Talebani all’attacco, sei soldati Usa uccisi

Le forze di sicurezza governativ­e non riescono a tenere testa all’offensiva di terrorismo e guerriglia

- A.N.

I talebani rivendican­o gli attentati su twitter, guadagnano terreno e attaccano la Nato nelle sue stesse basi mentre i jihadisti dell’Isis, loro concorrent­i, certamente più temibili dello stesso esercito afghano, hanno inaugurato una nuova emittente: la Voce del Califfato. È in questo clima dove le labili istituzion­i afghane appaiono sempre più vulnerabil­i, che ieri i talebani hanno lanciato un duplice attacco a Bagram e nel quartiere delle ambasciate a Kabul, Wazir Akbar Khan, colpito da due potenti esplosioni provocate da tre razzi.

L'attacco suicida vicino alla base aerea Usa di Bagram è costato la vita a sei militari Nato, tutti americani. L’attentato sottolinea la serietà della emergenza sicurezza in Afghani stanche preoccupa fortemente il governo del presidente Ashraf Ghani e i membri occidental­i della coalizione “Resolute Support”. Nella rivendicaz­ione il portavoce degli insorti ha raccontato che un kamikaze in motociclet­ta ha puntato un gruppo di militari Nato e afghani che rientravan­o alla base, con un bilancio di «19 invasori Usa uccisi». Come spesso accade i talebani esagerano le vittime ma cattive notizie per Washington sono venute anche da Kabul, dove uno sconosciut­o ha ucciso a colpi d' arma da fuoco per ragioni non accertate Lisa Akbari, ex dipendente dell’esercito impegnata in attività sociali.

Una situazione preoccupan­te, in parte dovuta al ritiro delle truppe da combattime­nto dell’Isaf in dicembre, che è stata resa esplicita dalla visita a sorpresa a Kabul dal segretario alla Difesa Usa AshCarter. Il capo del Pentagono ha ricordato che l’ impegno in Afghanista­n resta «una priorità massima degli Stati Uniti». Ma adesso è chiaro che la decisione di Barack Obama di rallentare nel 2016 il ritiro delle truppe Usa si basava su elementi concreti: l’ apparato di sicurezza afghano cede pericolosa­mente sotto i colpi del terrorismo e della guerriglia. Lo hanno provatol’ offensiva degli insorti a Kunduz a fine settembre e i ripetuti attentati all’aeroporto di Kandahar, e quello alla guesthouse vicino all’ambasciata di Spagna a Kabul. Come se non bastasse, Carterh ari cordato che anche al-Qaida cerca un rilancio nel territorio afghano, suo anticotemp­i di Osama bin Laden, mentr el’ Isis prova a crearsi una base facendo proseliti trai talebani più insoddisfa­tti dalla nuova leadership: tra l’altro è stata smentita l’uccisione di Akhtar Mansour, successore del Mullah Omar. Mala mancanza di chiarezza sulla sorte di Mansour, che sarebbe stat oc in Pakistan-rivela chele lotte interne ai clan sempre più profonde. Mail terrorismo invece di diminuire aumenta proprio perché la concorrenz­a trajih adisti è così accesa che ogni gruppo vuole mettersi in primo piano con azioni spettacola­ri.

Al centro del problema c’ è la debolezza struttural­e delle forze di sicurezza afghane che non riescono a tenere testa alle offensive degli insorti. E non è un segreto che giorni fa unità speciali della Nato sono dovute intervenir­e direttamen­te, contrariam­ente alla loro funzione di semplice assistenza, nella provincia meridional­e di Helmand per affrontare i talebani che hanno catturato lo strategico distretto di Sangin. Il governator­e dell’ Helmand ha lanciato l’ allarme dichiarand­o che può mettersi in contatto con il presidente Ghani solo attraverso Facebook: così anche talebani e jihadisti adesso possono partecipar­e alla conversazi­one.

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Nuova minaccia. In Afghanista­n lo Stato Islamico sta facendo proseliti tra i talebani divisi da lotte interne

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