Anche l’Azerbaijan si sgancia dall’area valutaria del dollaro
Manat sotto pressione
Un’ altra economia abbandona Dollarolandia. Il governo dell’Azerbaijan ha deciso di lasciar fluttuare liberamente il manat, la valuta, sotto pressione per la flessione del petrolio. Nel recente passato anche Kazakhstan e Armenia, oltre ad Angola e Sudan del Sud hanno abbandonato l’area valutaria informale che ruota attorno alla moneta Usa, mentre diversi altri, come l’ Argentina,l’ Egitto, il Pakistan, lo Sri Lanka e il Vietnam sono stati costretti a una robusta svalutazione. Una situazione che ricorda la crisi asiatica del ’97.
Il deprezzamento del manat, ieri, è stato massiccio. La valuta ha perso il 33% del suo valore, calando ai minimi da undici anni a quota 1,5576 per un dollaro. Il manatera già stato svalutato del 25% a febbraio, e a settembre il governatore della banca centrale Elman Rustamov aveva assicurato che il mercato valutario era stabile e che non era necessario un nuovo deprezzamento.
È stata la flessione del petrolio che ha costretto il governo a lasciare fluttuare liberamente la valuta. Le difficoltà dell’economia e dei conti pubblici, fortemente dipendenti dal settore petrolifero, hanno generato un deflusso di capitali che ha costretto la banca centrale a difendere il cambio fisso acquistandola propriamoneta sul mercato. Il rialzo del dollaro e il deprezzamento deciso dal governo cinese hanno contribuito a rendere la situazione più difficile. Il costo delle due iniziative a difesa del cambio, a febbraio e nei giorni scorsi, è stato quindi elevato. Le riserve valutariesi sono più che dimezzate, passando da 15 miliardi di dollari di novembre 2014 fino a 6,8 miliardi.La svalutazione avrebbe lo scopo di frenare questo deflusso di risorse preziose ma anche, ha spiegato la banca centrale, di sostenere la produttività tra «shock economici esterni sempre più intensi».
Seguita da una flessione così intensa - segno di una decisione presa in ritardo - anche la svalutazione potrà avere costi elevati. Sono molti i debiti in valuta delle aziende di credito del paese che ora potrebbero es sere indifficoltà. Ru sta movha promesso di sostenere il settore bancario :« Ha mostrato resistenza al nuovo tasso di cambio», ha detto, aggiungendo che sono allo studio «addizionali, complesse misure per rafforzare questa stabilità e questa resistenza, che comprendono un alleggerimento delle regolamentazioni ».
La debolezza del settore creditizio, spiega però l’agenzia di
DEPREZZAMENTO MASSICCIO Ieri la divisa, già svalutata del 25% a febbraio, ha perso il 33% del suo valore, calando ai minimi da undici anni
rating Fitch, potr ebbe far sì chela svalutazione, associata a una politica fiscale più rigida per le ridotte entrate petrolifere, freni la crescita, invece di sostenerla. Le banche, aggiunge, erano anche molto attive sul valutario con operazioni a breve termine non “protette” dai rischi. «Alcune aziende nonr aggiungeranno i livelli mini mine irati odi capitale a fine 2015», spiega l’agenzia. Le promesse di allentare le regolamentazioni, aggiunge l’agenzia, possono comunque aiutare un settore non molto grande: gli attivi bancari raggiungono il 50% del P il. Il governo dell’Azerbaijan, ricorda infine, ha a Fondo petrolifero con attivi per 34,7 miliardi di dollari.