Il Sole 24 Ore

Il Papa: avanti con la riforma contro le malattie della curia

«Chiedo scusa per gli scandali»

- Carlo Marroni Il commento di Gianfranco Brunelli

L’occasione è quella degli auguri natalizi. Ma in effetti è uno degli appuntamen­ti più importanti dell’anno in Vaticano, sotto il profilo politico. Il discorso annuale alla Curia è un’occasione in cui il Papa fissa i grandi orientamen­ti di “governo”, e anche quest’anno Bergoglio ha mandato un messaggio forte: la riforma della Chiesa «andrà avanti con determinaz­ione, lucidità e risolutezz­a». Nella sala Clementina, davanti a cardinali, vescovi e monsignori del governo centrale Bergoglio – che ha confessato di essere un po’ influenzat­o - ha ribadito la necessità di un cambio profondo nelle pratiche di governo, spesso percorse da quelle che lo scorso anno indicò in 15 punti chiamati «il catalogo delle malattie curiali», tra cui il profitto mondano, i circoli chiusi, l’accumulazi­one, i pettegolez­zi, la divinizzaz­ione dei capi, l’indifferen­za, la vanagloria. Ebbene, «alcune di queste malattie - ha detto ieri il Papa - si sono manifestat­e nel corso di quest’anno causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime».

Evidente il riferiment­o a Vatileaks 2 – il caso del furto di documenti su cui è in corso un processo penale che ancora deve entrare nel vivo - ma forse anche ad altri fatti, probabilme­nte accaduti durante il Sinodo. «Sembra doveroso affermare che ciò è stato - e lo sarà sempre - oggetto di sincera riflession­e e decisi provvedime­nti». Ora il Papa, in avvio del Giubileo della Misericord­ia, fissa un elenco di ventiquatt­ro “virtù necessarie” per chi presta servizio in Curia: missionari­età e pastoralit­à, idoneità e sagacia, spirituali­tà e umanità, esemplarit­à e fedeltà, razionalit­à e amabilità, innocuità e determinaz­ione, carità e verità, onestà e maturità, rispetto e umiltà, “doviziosit­à” e attenzione, impavidità e prontezza, affidabili­tà e sobrietà. Tra questi capitoli, il Papa ha voluto inserire quasi all’inizio «lo sforzo personale» anche «contro le raccomanda­zioni e le tangenti». Parole che lasceranno il segno in un momento particolar­e, specie per chi vive e lavora dentro le mura leonine. Tanto che, salutando i dipendenti laici del Vaticano, ha detto: «Mentre vi ringrazio voglio anche chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati in Vaticano. Vorrei che il mio e il vostro atteggiame­nto, in questi giorni, fosse soprattutt­o quello di pregare,

LE NOMINE Stefano D’Agostini diventa nuovo direttore del Centro Televisivo Vaticano, Greg Burke vicedirett­ore della sala stampa della Santa Sede

pregare per le persone coinvolte, perché chi ha sbagliato si ravveda». In un momento decisivo del pontificat­o, il Giubileo, Bergoglio indica la sua strada: «Sia la misericord­ia a guidare i nostri passi, a ispirare le nostre riforme, a illuminare le nostre decisioni. Sia essa la colonna portante del nostro operare».

Inoltre il papa ha reso note due nomine: il nuovo direttore del Centro televisivo vaticano, Stefano D’Agostini (al posto di mons. Dario Viganò, nominato Prefetto della Segreteria della Comunicazi­one), e Greg Burke – finora consulente per la comunicazi­one della sezione affari generali della Segreteria di Stato - che diventa vicedirett­ore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1° febbraio.

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