Il Papa: avanti con la riforma contro le malattie della curia
«Chiedo scusa per gli scandali»
L’occasione è quella degli auguri natalizi. Ma in effetti è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno in Vaticano, sotto il profilo politico. Il discorso annuale alla Curia è un’occasione in cui il Papa fissa i grandi orientamenti di “governo”, e anche quest’anno Bergoglio ha mandato un messaggio forte: la riforma della Chiesa «andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza». Nella sala Clementina, davanti a cardinali, vescovi e monsignori del governo centrale Bergoglio – che ha confessato di essere un po’ influenzato - ha ribadito la necessità di un cambio profondo nelle pratiche di governo, spesso percorse da quelle che lo scorso anno indicò in 15 punti chiamati «il catalogo delle malattie curiali», tra cui il profitto mondano, i circoli chiusi, l’accumulazione, i pettegolezzi, la divinizzazione dei capi, l’indifferenza, la vanagloria. Ebbene, «alcune di queste malattie - ha detto ieri il Papa - si sono manifestate nel corso di quest’anno causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime».
Evidente il riferimento a Vatileaks 2 – il caso del furto di documenti su cui è in corso un processo penale che ancora deve entrare nel vivo - ma forse anche ad altri fatti, probabilmente accaduti durante il Sinodo. «Sembra doveroso affermare che ciò è stato - e lo sarà sempre - oggetto di sincera riflessione e decisi provvedimenti». Ora il Papa, in avvio del Giubileo della Misericordia, fissa un elenco di ventiquattro “virtù necessarie” per chi presta servizio in Curia: missionarietà e pastoralità, idoneità e sagacia, spiritualità e umanità, esemplarità e fedeltà, razionalità e amabilità, innocuità e determinazione, carità e verità, onestà e maturità, rispetto e umiltà, “doviziosità” e attenzione, impavidità e prontezza, affidabilità e sobrietà. Tra questi capitoli, il Papa ha voluto inserire quasi all’inizio «lo sforzo personale» anche «contro le raccomandazioni e le tangenti». Parole che lasceranno il segno in un momento particolare, specie per chi vive e lavora dentro le mura leonine. Tanto che, salutando i dipendenti laici del Vaticano, ha detto: «Mentre vi ringrazio voglio anche chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati in Vaticano. Vorrei che il mio e il vostro atteggiamento, in questi giorni, fosse soprattutto quello di pregare,
LE NOMINE Stefano D’Agostini diventa nuovo direttore del Centro Televisivo Vaticano, Greg Burke vicedirettore della sala stampa della Santa Sede
pregare per le persone coinvolte, perché chi ha sbagliato si ravveda». In un momento decisivo del pontificato, il Giubileo, Bergoglio indica la sua strada: «Sia la misericordia a guidare i nostri passi, a ispirare le nostre riforme, a illuminare le nostre decisioni. Sia essa la colonna portante del nostro operare».
Inoltre il papa ha reso note due nomine: il nuovo direttore del Centro televisivo vaticano, Stefano D’Agostini (al posto di mons. Dario Viganò, nominato Prefetto della Segreteria della Comunicazione), e Greg Burke – finora consulente per la comunicazione della sezione affari generali della Segreteria di Stato - che diventa vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1° febbraio.