Fi, tregua natalizia tra Brunetta e Romani
L’intervento dell’ex premier
Dopo le scintille dei giorni scorsi tra i capigruppo di Fi alla Camera e al Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, è scattata ieri una sorta di tregua natalizia, chiesta dallo stesso leader Silvio Berlusconi. Se fino a poche ore prima si parlava di scontri plateali, di inviti reciproci più o meno espliciti a farsi da parte, i due capigruppo hanno firmato ieri una nota in cui si impegnano a stoppare le polemiche ed esortano a lavorare, tutti insieme, per il partito.L ostato dica o stragli azzurri aveva superato il livello di guardia. E l’Opa lanciata domenica esplicitamente da Denis Verdini,che si è dettosi curo dir addoppiare il suo gruppo nel giro di un mese, un mese e mezzo, ha spinto Silvio Berlusconi a chiedere una tregua. E infatti, si sono moltiplicati in giornata gli appelli a ritrovare l’unità. Il malessere, però, continua a serpeggiare nonostante Berlusconi in persona nel fine settimana abbia cercato al telefono gli «insofferenti» per promettergli che da gennaio nel partito tutto cambierà. Una promessa fatta innumerevoli volte, per la verità, senza per questo essersi mai tradotta nei fatti. È tuttavia probabile che alla ripresa dei lavori si riunirà quell’organismo, quella camera di compensazione, che negli ultimi tempi è stata invocata ripetutamente da Romani, Matteoli e Toti. Per il momento, Berlusconi ha deciso di non affacciarsi a Roma per tutta la settimana, dando forfait non soltanto alla cerimonia al Quirinale con Mattarella, ma anche scansando il brindisi di Natale con i parlamentari.