Cresce l’impegno nel settore del welfare
p«Stiamo sviluppando, passo dopo passo, un modello di assistenza in grado di tutelare l’iscritto dal giorno del suo ingresso in Eppi all’ultimo giorno della sua esistenza. E quindi - spiega Paolo Bernasconi, vice presidente di Eppi - abbiamo impostato la nostra offerta di contributi sia verso i giovani che devono avviare il proprio percorso lavorativo, sia verso i professionisti che intendono diversificare o potenziare l’attività; così il contributo può anche riguardare l’acquisto della prima casa o dello studio professionale».
L’attenzione di Eppi non si ferma però all’iscritto e intende tutelare anche la sua vita familiare, a partire da un bonus previsto per la nascita di un figlio, oltre a tutela sanitaria per le visite specialistiche e un contributo (fino a 8.000 euro) per aiutare le famiglie con soggetti diversamente abili.
Nell’anno che si sta chiudendo sono state accolte 494 domande nell’ambito del welfare che hanno comportato un impegno di spesa di 1,9 milioni di euro. «È un nuovo fronte, accanto a quello della previdenza, dove crediamo - spiega Bernasconi sia importante la nostra presenza per migliorare la qualità di vita dei nostri iscritti. E il 34% delle richieste ha riguardato la possibilità di ricevere un contributo per le spese di studio».
Per il 2016 Eppi ha destinato 6,15 milioni per sviluppare le attività di sostegno agli iscritti. Lo stanziamento per il 2016 verrà allocato venendo incontro soprattutto alla richiesta di polizze assicurative per rischi sanitari e di sostegno economico alla famiglie.
Inoltre, dal 2012, grazie alla stretta collaborazione con l’Emapi (l’Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani), è stata attivata una polizza collettiva per le long term care che garantisce una rendita mensile di 612 euro, qualora l’iscritto diventi non autosufficiente. «E oggi - conclude Bernasconi - stiamo studiando forme assicurative ancora più specifiche per tutelare la quarta età». L’idea di fondo è quella di valutare sempre più anche il mix assegno e servizi; proprio su questi ultimi vogliono puntare sempre più le casse nella consapevolezza che servano sempre più sia il prodotto servizio chiavi in mano che l’assegno, in maniera da risolvere problemi concreti che tolgano agli iscritto il fastidio di cercare affannosamente soluzioni al momento del bisogno. Molte Casse di previdenza stanno lavorando in tal senso per arrivare a soluzioni nel breve termine.