Dubbi all’orizzonte (temporale)
È vero che investire nel lungo periodo è garanzia di alti rendimenti?
«Nel lungo periodo-diceva l’ economista John Maynard Keynes-saremotuttimorti». Battuta a parte, quandosi parla di investimenti una cosa è vera: nel lungo periodo le probabilità che un investimento dia un ritorno positivo sono più al teche nel breve. Questo perché nel breve periodo sui mercati possono abbattersi dei fattorie so geniche possono far aumentare la volatilità sui mercati e quindi creare un’ onda emotiva che a penalizzare le quotazioni degli strumenti finanziari, allontanandole dai valori fondamentali. L’ aumento della volatilità è proprio questo: le valutazioni si discostano dai valori fondamentali e quindi gli investitori preferiscono stare alla larga aspettando che passi la burrasca. Non bisogna però commettere l’ errore di generalizzare quando ci si riferisce a un investimento dilungo periodo. S esi acquista un prodotto finanziario a un prezzo caro non c’ è lungo periodo che regga. Un esempio? Nel 2000 l’ indiceFt se Mib -che sintetizza l’ andamento delle azioni più importanti quotate sul listino milanese-vale 44 mila punti. Oggi, a distanza di 15 anni quello stesso indice vale me nodi 22 mila punti. Chi avesse quindi investito nel mercato azionario italiano nel 2000 oggi, dopo 15 anni, si ritroverebbe con una perdita di circa il 50%. Questo è solo un esempio, fra i tanti che il mondo della finanza annovera, che ci fa capire che non sempre il lungo periodo è sinonimo di sicurezza e di alti rendimenti. L’ aspetto più importante, ancor di più del fattore temporale, è il prezzo di acquisto. S esi compra caro il tempo potrebbe non bastare per riparare all’ errore iniziale.