Serve uno scatto nell’attuazione e una governance più lineare
Più malinconia per quel 25° posto o più soddisfazione per figurare tra i Paesi in rimonta? Il dibattito è aperto, a patto che nella discussione non si perda di vista l’essenza del problema: l’Italia, secondo Paese industriale europeo, non può permettersi primati deprimenti come il 37% della popolazione che non usa internet regolarmente. Per ironia della sorte, la pagella europea giunge subito dopo il secondo anniversario del governo Renzi e anticipa di poco il primo anniversario del consiglio dei ministri che lanciò la doppia strategia per la banda ultralarga e la digitalizzazione.
L’impressione è che questo esecutivo, con molta più convinzione di quelli che lo hanno preceduto, abbia lavorato ventre a terra al cantiere digitale, ma risultati concreti non sono stati ancora prodotti. Il ritardo certificato dalla Ue, va da sé, è il precipitato di “non azioni” da far risalire molto indietro negli anni, ma non si può negare che (anche tra gli addetti ai lavori) ci si attendesse di più dopo l’impegno messo nero su bianco nel consiglio dei ministri dello scorso marzo. Le buone idee non mancano, ora servirebbe uno scatto con cui scavalcare meline burocratiche che a turno vedono coprotagonista Commissione europea, funzionari ministeriali, Regioni, Pa locali recalcitranti. Anche le competenze (e di alto livello) non mancano. Tuttavia è almeno lecito porsi qualche interrogativo su una governance che con il trascorrere del tempo diventa sempre più barocca. All’Agenzia per l’Italia digitale, sottoposta alla supervisione del ministero della Pa e dotata di un direttore generale e di un Comitato di indirizzo, al Digital champion (Riccardo Luna), al Consigliere del premier per l’innovazione (Paolo Barberis), e al Comitato banda ultralarga da agosto si aggiungerà anche un Commissario del governo per il digitale e l’innovazione (Diego Piacentini, vicepresidente di Amazon).
Anche se i diretti interessati promettono «gioco di squadra», un po’ di chiarezza in più nella catena di comando non potrebbe che agevolare l’ardua rimonta.