Servizi idrici, 60 milioni di investimenti «fantasma»
pL’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha scoperto irregolarità per circa 60 milioni di euro nelle tariffe dei suoi settori di competenza, in particolare nell’idrico. I costi impropri scaricati sugli utenti e contestati dall’Autorità, grazie alle attività di verifica condotte fianco a fianco con il nucleo speciale per l’energia e il sistema idrico della Guardia di Finanza, sono nate soprattutto da spese di investimento dichiarate dai gestori dell’acqua, ma mai effettuate davvero. In questa chiave sono stati individuati 55 milioni di troppo, a cui si aggiungono 5 milioni di euro di sanzioni decise dall’Authority per il mancato rispetto della regolamentazione: sulle cifre contestate è stata avviata la seconda fase dell’esame, per capire in che misura sono state ribaltate sulle tariffe e arrivare ai recuperi definitivi.
A fare il punto sui risultati 2015 è stato il presidente dell’Autorità Guido Bortoni insieme al generale Luciano Carta, che guida i reparti speciali delle Fiamme Gialle, alla presentazione del piano dei controlli 2016 che di nuovo saranno portati avanti insieme al nucleo speciale su energia e idrico nato nel luglio scorso.
L’attività, del resto, è in fase di decollo, e il 2015 è stato il primo anno di verifiche a pieno regime, dopo il debutto del 2014 in cui gli importi contestati erano stati di 15 milioni. Il panorama delle competenze affidate all’Authority sta nel frattempo continuando ad ampliarsi, con il decreti attuativo della riforma Madia che le affida anche i controlli sull’igiene urbana, l’ultimo dei grandi servizi a rete rimasto finora privo del regolatore indipendente. Sui versanti più “tradizionali” per l’Autorità, a partire da quello del gas, le verifiche hanno invece mostrato un aumento dei casi di mancato rispetto delle regole di sicurezza (in particolare gli obblighi di pronto intervento in caso di problemi e di odorizzazione del gas per individuare in tempo i rischi), concentrati fra gli operatori più piccoli.
Visti i risultati, anche il piano dei controlli 2016 torna a puntare su investimenti e tariffe, oltre alla ripresa delle attività di contrasto ai conflitti di interesse, nel mercato elettrico e nel gas, fra le gestioni delle reti in monopolio e la produzione e fornitura in regime di concorrenza.