Sì al sequestro del conto con delega a operare
È legittimo il sequestro preventivo di un conto corrente di una società estranea al reato in cui l’indagato ha solo una delega a operare senza limiti di importi, poiché rappresenta espressione di disponibilità. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza n. 7553 di ieri.
Il Gip del Tribunale aveva disposto il sequestro preventivo per equivalente nei confronti di una contribuente anche su un conto corrente bancario intestato a una società terza estranea ai fatti delittuosi sul quale l’indagata aveva una delega a operare. Il Tribunale del riesame aveva confermato il provvedimento, affermando che ai fini della confisca per equivalente era sufficiente la disponibilità fattuale in capo all’indagato. La società titolare del conto ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando che la semplice esistenza di una delega, senza alcuna precisazione agli atti del suo concreto contenuto, era insufficiente per fondare la misura. La Cassazione, respingendo il ricorso, ha precisato che la titolarità di una delega a operare su un conto intestato ad altri configura l’ipotesi di disponibilità richiesta dalla norma ai fini dell’ammissibilità del sequestro finalizzato alla confisca per equivalente. Ciò a maggior ragione, nell’ipotesi in cui la delega non preveda limitazione, nel senso che il delegato è autorizzato a operare incondizionatamente su tale conto corrente.