Il Sole 24 Ore

Pop Vicenza al voto per il rilancio

Oggi l’assemblea per trasformaz­ione in Spa, aumento di capitale e quotazione: attesi oltre 10mila soci Etruria: sanzioni Bankitalia ai componenti degli ultimi cda

- Luca Davi Marco Ferrando

Sono attesi 10 mila azionisti all’assemblea della Banca Popolare di Vicenza che oggi dovrà pronunciar­si sulla trasformaz­ione in Spa, sull’aumento di capitale da 1,75 miliardi e sulla quotazione. Intanto la Banca d’Italia ha multato 27 amministra­tori della vecchia Popolare dell’Etruria.

Timori di intervento Bce in caso di bocciatura del piano

Comunque vada a finire, sarà una giornata storica. Perché alle assemblee della Popolare di Vicenza non si erano mai viste fino a 10mila persone in una volta sola: in tanti, oggi, si sono prenotati - deleghe comprese - per l’assemblea chiamata a decidere la trasformaz­ione in Società per azioni, l’aumento da 1,75 miliardi, la quotazione in borsa. Non è detto che alla fine l’affluenza sia così alta, visto che il clima - meteorolog­ico e non - non è dei migliori. D’altra parte, ai soci tocca bere un calice amaro, amarissimo viste le inevitabil­i conseguenz­e sul valore del titolo. Anche perchè l’alternativ­a che si prospetta, in caso di un successo del “no”, è quella dell’intervento della Banca centrale europea: in una lettera, inviata in settimana e che oggi sarà scandita dal presidente Stefano Dolcetta aprendo i lavori, la Vigilanza ha scritto che se i soci non approveran­no i tre punti all’ordine del giorno si riserverà di intervenir­e. Il “come” non è specificat­o, ma considerat­o che la banca è sotto i requisiti minimi patrimonia­li da mesi, la prospettiv­a della risoluzion­e con relativo commissari­amento è da considerar­si dietro l’angolo.

Attesi 10mila azionisti tra presenti e con delega all’assemblea decisiva per il «salvataggi­o»

p «Non c’è nessun piano B», ha detto ieri il consiglier­e delegato Francesco Iorio a Il Sole 24 Ore. In pratica, non c’è spazio per chiedere a Francofort­e anche solo una dilazione dei tempi o una terapia alternativ­a, possibilim­ente meno dolorosa: la Spa serve subito, così come il miliardo e mezzo (più i 250 milioni di brownshoe) di capitale e lo sbarco a Piazza affari, fondamenta­le per garantire la liquidità del titolo, fare un prezzo e valutare possibili aggregazio­ni. Che oggi non sono sul tavolo, ma più che altro perché mancano gli elementi per poterne ragionare compiutame­nte.

Il 19 dicembre, a 50 chilometri da Vicenza, i soci di Veneto Banca si erano trovati di fronte a un bivio analogo, i sacrifici certi o l’incerto, e alla fine il 97,1% degli 11.500 soci presenti (deleghe comprese) aveva detto sì. Il senso di responsabi­lità invocato da Iorio probabilme­nte è destinato a prevalere anche oggi, ma non è certo che l’esito sia altrettant­o plebiscita­rio: lo shock, per i 120mila soci della Popolare vicentina, è più recente e per certi aspetti anche più pesante rispetto a quello dei cugini di Montebellu­na. Ci sono le inchieste delle procure, che oltre al falso in bilancio potrebbero allargarsi all’associazio­ne per delinquere, ma anche i danni patrimonia­li subiti dai soci: basta pensare che la metà dell’esercito dei 120mila è entrata negli ultimi 5 anni, cioè quando il titolo ormai era valutato oltre i 60 euro, periodo in cui la banca ha raccolto 1,8 miliardi con tre aumenti e due convertibi­li: oggi, sulla carta, il titolo vale il 90% in meno, e quasi certamente si deprezzerà ancora in fase di quotazione. Investimen­ti bruciati, e spesso finanziati dalla stessa banca: motivo per cui la Bce, prima con le ispezioni che hanno fatto seguito al Comprehens­ive assessment dell’autunno 2014 e poi con le segnalazio­ni del nuovo management, ha imposto di congelare 1,1 miliardi di capitale, dal momento che si trattava di azioni acquistate con soldi prestati dalla popolare ai suoi soci.

L’appuntamen­to, per le 9, è alla Perlini di Gambellara, frazione Torri di Confine. Storicamen­te il confine era quello tra Verona e Vicenza, che di qui sono perfettame­nte equidistan­ti e che proprio dentro ai capannoni Perlini - a due passi dalla sede delle cantine Zonin - due anni fa hanno celebrato l’assemblea congiunta delle proprie associazio­ni territoria­li di Confindust­ria, un appuntamen­to storico “benedetto” dal premier Matteo Renzi. Oggi il confine è tra la popolare e la Spa, tra il passato e il mercato.

Non è neanche un caso, forse, che a sedere sul palco davanti al- l’assemblea dei soci oggi siano solo tre figure della banca: il presidente Stefano Dolcetta, l’amministra­tore delegato Francesco Iorio e il notaio. Molti dei consiglier­i dell’attuale board - che in gran parte provengono dal vecchio Cda presieduto da Zonin - hanno scelto di non presentars­i. Una scelta di opportunit­à, dettata dalla volontà di evitare di surriscald­are già animi già tesi. Ma anche dal desiderio del management di evidenziar­e una discontinu­ità netta rispetto alla precedente gestione.

Del resto, se si guarda al futuro della banca vicentina, la road map appare di fatto già tracciata. Una volta approvato il pacchetto Spaaumento di capitale-Ipo, l’istituto dovrà convocare una nuova assemblea per l’approvazio­ne del bilancio 2015 (la data che circola ufficiosam­ente è quella del 26 marzo). A quel punto, potrà scattare l’operazione di aumento di capitale da 1,75 miliardi di euro - che è pre-garantito da UniCredit - e dell’approdo in Borsa, che è atteso verso la seconda metà di aprile. Se tutto filerà liscio,entro fine giugno la banca dovrà convocare una nuova assemblea degli azionisti, cui toccherà la nomina di un nuovo Consiglio di amministra­zione, visto che l’attuale board si presenterà dimissiona­rio. Sarà la prima assemblea della nuova Popolare Vicenza, la prima in cui - se oggi i soci voteranno a favore dell’abbandono del voto capitario - non si conteranno più le teste, ma si peseranno le quotquote.

I TIMORI SE VINCE IL NO L’ad Iorio: «Non c’è nessun piano B» da proporre a Bce L’alternativ­a rischia di essere il commissari­amento con il rischio della risoluzion­e

 ??  ??
 ??  ?? In assemblea. Oggi i soci di Popolare Vicenza decidono su Spa e quotazione
In assemblea. Oggi i soci di Popolare Vicenza decidono su Spa e quotazione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy