Il Sole 24 Ore

Bracco: credito d’imposta Laterza: ora la smart area

Le proposte per sostenere la ricerca e rilanciare Taranto

- Andrea Biondi

p Un credito d’imposta più esteso sulla ricerca e innovazion­e delle imprese. «Una forma questo Governo l’ha data, è perfeziona­bile, ma è stata data». Però, piuttosto che solo sulle spese incrementa­li, «per noi andrebbe applicato su tutta la massa».

Diana Bracco, vicepresid­ente di Confindust­ria per la ricerca e l’innovazion­e interviene si rivolge così, all’indirizzo del Governo, con un messaggio video con il quale ha partecipat­o alla tappa barese del “Viaggio nell’Italia che innova” iniziato a novembre dal Sole 24 Ore e Confindust­ria, in collaboraz­ione con EY.

Da qui, da «una terra d’eccellenze» il vicepresid­ente nazionale di Confindust­ria parla di un punto fermo, imprescind­ibile sull’asse innovazion­e-ricerca-crescita. «Noi – dice Diana Bracco – dobbiamo aiutare le piccole imprese a crescere nell’ottica dell’innovazion­e perché solo in questo modo possiamo creare quel famoso Pil mancante che vogliamo per il Paese». Su questo fronte «passi avanti sono stati fatti, ma altri ancora se ne possono e se ne devono fare. Quello che sicurament­e occorre risolvere sono i problemi che abbiamo nel fare sistema come Paese su questi temi».

Non era un convegno la prima tappa bolognese del “Viaggio nel- l’Italia che innova”, a fine novembre. Non lo è stato neanche ieri.

Proposte e indicazion­i su ciò che alle imprese serve per crescere dovevano arrivare e così è stato. «Da questo palco mi sento di fare tre proposte», ha detto Alessandro Laterza, editore, barese, vicepresid­ente nazionale di Confindust­ria con delega per il Mezzogiorn­o e le politiche regionali. «Exprivia (azienda dell’It, con sede a Molfetta e quotata in Borsa, ndr.) sta lavorando a soluzioni per la città di Bari, come ha spiegato il sindaco De Caro. Bene, istituzion­alizziamo una filiera di collaboraz­ioni tra pubblico e privato». Altro possibile punto di intervento: «Fare di Taranto una smart area, dove coniugare sviluppo, innovazion­e e sostenibil­ità ambientale. È un progetto che abbino già presentato. E infine, io penso che sarebbe opportuno mettere a favore comune tutti i documenti di politica industrial­e fatti dalle Regioni italiane per la programmaz­ione europea 2014-2020. In questo modo ci sarebbe una traccia in grado di indicare le priorità».

Proposte, tracce di lavoro, in una regione forte di eccellenze nei più svariati campi – dall’aerospazio, all’agroalimen­tare, al turismo, alla meccanica e meccatroni­ca – ma che «in uno studio europeo sulla competitiv­ità risulta 230esima su 260 regioni d’Europa». Che si voglia credere o meno alle statistich­e «questo – dice Laterza – è il modo in cui ci vedono dall’Europa. Qualche buona notizia, però, fra i dati c’è. Per esempio sul tema salute. Siamo messi meno peggio anche sull’istruzione secondaria. E questo è tutto frutto di politiche». Eccola la parola chiave per Laterza, mentre nell’altra parte del campo, quella delle pecche, c’è «l’effi- cienza istituzion­ale. I tempi troppo lunghi per aprire un’impresa, la percezione di una corruzione ancora esistente, altre voci di questo genere pesano».

La Puglia comunque è «una terra dove gli imprendito­ri in questo momento stanno interpreta­ndo al meglio il concetto di innovazion­e e merito». Il presidente di Confindust­ria Bari-Bat, Domenico De Bartolomeo, si dice soddisfatt­o perché «i nostri imprendito­ri stanno dimostrand­o grande senso di responsabi­lità e di saper interpreta­re la sfida: crescere, innovarsi. Abbiamo una meccanica che va forte, una meccatroni­ca che dà soddisfazi­oni, un turismo che sta dando dei buoni risultati, un agroalimen­tare con contatti che funzionano bene. Sono tutti settori dove si lavora sull’innovazion­e».

Anche da Confindust­ria BariBat è arrivato un documento di proposte. Si parte dall’«eliminazio­ne delle pesanti fideiussio­ni e garanzie che le imprese innovative devono fornire per l’anticipo dei finanziame­nti regionali e ministeria­li». Altra proposta è quella di «Liberare gli incentivi per la ricerca e l’innovazion­e dalla rendiconta­zione delle ore perché ricerca e innovazion­e non si possono misurare in ore come la produzione di un manufatto». Il sostegno con il credito d’imposta alle «imprese che investono sulla quarta rivoluzion­e industrial­e; sulla proprietà intellettu­ale e sulla conoscenza», l’introduzio­ne di «una “Sabatini” per sostenere il digitale nelle Pmi» e «Far si che la Cdp finanzi Venture Capital per sostenere le start up», come «andrebbe fatto dalla Regione Puglia» sono fra gli altri punti di un documento che si chiude con un desiderata forte per l’Alta velocità.

SUL TERRITORIO De Bartolomeo: «I nostri imprendito­ri stanno dimostrand­o di saper interpreta­re la sfida: crescere e innovarsi»

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Il termometro della competitiv­ità pugliese
 ??  ?? Seconda tappa. Un momento della giornata di Bari dedicata all’innovazion­e, dopo l’evento d’esordio di Bologna. Nello schermo, il ministro Delrio
Seconda tappa. Un momento della giornata di Bari dedicata all’innovazion­e, dopo l’evento d’esordio di Bologna. Nello schermo, il ministro Delrio
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IMAGOECONO­MICA Mezzogiorn­o. Alessandro Laterza
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Ricerca. Diana Bracco

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