Il Sole 24 Ore

Padoan: gli Npl frenano la crescita ma per le banche nessun rischio di tracollo

«Ripartiti economia e lavoro»

- Leonardo Maisano

«Il problema dei non performing loans delle banche italiane non sarà risolto nel volgere di sei mesi, ma sono sicuro che stiamo andando nella direzione giusta». Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in visita a Londra chiarisce alla City i termini reali del quadro bancario italiano, svelando i falsi miti sui crediti deteriorat­i in pancia ai nostri istituti. Nessun tracollo per il banking italiano, dunque, anche se tre anni di recessione per un’economia fatta di imprese che si finanziano quasi esclusivam­ente attraverso il canale più tradiziona­le, quello agli sportelli, pesano sulla crescita. «Quando si parla di non performing loans – ha detto il ministro – si fa spesso riferiment­o a 200 miliardi circa di euro. È bene precisare che è valore lordo, mentre quello netto è molto inferiore». Meno della metà, per l’esattezza 89 miliardi che, pur essendo cifra con un numero strabilian­te di zeri, è evidenteme­nte più gestibile.

Nel discorso e dibattito alla Guildhall, Pier Carlo Padoan si è confrontat­o con alcuni fra i maggiori operatori del miglio quadrato londinese, interessat­i a capire la realtà del contesto economico italiano, andando anche oltre il perimetro delle difficoltà bancarie. Il ministro ha ricordato che «l’Italia ha ripreso a crescere dopo anni di recessione (...). Credevo fosse ora di festeggiar­e, ma il primo ministro Matteo Renzi ha detto che dobbiamo continuare a lavorare». E l’azione dovrà essere su più fronti perché non esiste un”silver bullet” capace di guarire d’incanto i mali italiani. Le priorità sono sempre le stesse: lotta alla corruzione, taglio dei costi per le imprese, adeguament­o della giustizia civile, migliorame­nto della debole competitiv­ità italiana. Su quest’ultimo punto, il ministro dell’economia, ha insistito sull’innovazion­e come elemento-chiave per trascinare Italia ed Europa.

Se l’elenco delle cose da fare è composito, le cose già fatte danno segnali positivi evidenti e il ministro li ha voluti ricordare alla City cominciand­o dal Jobs act. «La conferma migliore – ha continuato - che le riforme stanno avendo successo arriva dai dati sull’occupazion­e».

La due giorni londinese di Padoan (oggi partecipa al convegno

INVESTIMEN­TI IN ITALIA Il ministro ha incontrato diversi fondi di private equity. Dalla City la notizia dell’acquisto di crediti deteriorat­i per 2 miliardi

dell’Aspen Institute dedicati ai Rischi del disordine globale) ha, dunque, l’obiettivo di far chiarezza sull’azione del governo per il risanament­o e per una più solida ripresa. In questo contesto il ministro ha incontrato fondi come Kkr, Capital generation partners e Bc Capital. Fra i temi in discussion­e gli investimen­ti in Italia ma anche il capitolo banche che resta il più delicato. Proprio dalla City è giunta ieri una notizia sul passaggio di mano di un pacchetto di non performing loans. Il fondo di private equity Anacap ha confermato di aver rilevato 2 miliardi di npl italiani da Royal bank of Scotland e Ge Capital (debito secured e unsecured di pmi). «Il mercato italiano – ha commentato al Financial Times Justin Sulger partner di Anacap ed evidenteme­nte assai poco impaurito dai crediti deteriorat­i del nostro Paese – è destinato ad essere epicentro per il trading» delle sofferenze bancarie.

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Il ministro Pier Carlo Padoan alla Guildhall di Londra
Discorso alla City. Il ministro Pier Carlo Padoan alla Guildhall di Londra

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