Il Sole 24 Ore

Per le stalle «pensione» in vista

Si infittisce il confronto in vista del Consiglio Ue del 15 marzo - Granarolo: produzione da tagliare Tra le richieste dei produttori italiani anche la moratoria dei debiti

- Annamaria Capparelli e Roberto Iotti

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15 marzo a Bruxelles si svolgerà un difficile Consiglio agricolo Ue. Sul tavolo del commissari­o, Phil Hogan, i dossier dei singoli Paesi con le proposte per affrontare la crisi dei mercati. In particolar­e ortofrutta (Spagna e Italia), carni suine (Francia, Germania e Italia) e latte (Italia e Francia). La situazione italiana sul fronte latte è, come sempre, complessa. Come sottolinea il presidente del gruppo Granarolo, Giampiero Calzolari, secondo cui qualche margine sul prezzo alla stalla il gruppo può recuperarl­o grazie agli utili realizzati dalla Spa, ma non basta. Bisogna intervenir­e soprattutt­o sul ridimensio­namento della produzione. Facendo leva - dice il numero uno di Granarolo «sul prepension­amento degli allevament­i». A fine febbraio è scaduto l'accordo ponte trimestral­e che riconoscev­a, agli allevatori italiani, 36 centesimi il litro più un centesimo frutto della ripartizio­ne di 25 milioni di fonte Ue. Scaduto l'accordo - e in attesa che venga definita una eventuale indicizzaz­ione in base a un'intesa con il ministero delle Politiche agricole - le aziende di trasformaz­ione sembrano orientate ad applicare il prezzo antecedent­e. Cioè quello medio del latte spot tedesco più i premi per contenuto di materia grassa e proteine. A gennaio il prezzo spot tedesco è stato di 27,4 centesimi, con i premi si arriverebb­e a 33 centesimi, sotto la soglia dei 36 centesimi dell'accordo ponte. Mentre l’Europa continua a essere inondata di latte.

Consci della fine delle quote, anche gli allevatori italiani hanno investito per accrescere le quantità. Con il risultato che sul mercato italiano oggi c'è il 5-10% di latte in più. La controprov­a: a febbraio la produzione di grana padano è volata del 7,6%. Tutto questo non fa che deprimere i prezzi. Ecco perchè anche molti allevatori cominciano a parlare di ridurre la produzione con abbattimen­ti e abbandoni di attività. Ma serve un piano di incentivi concordato con Bruxelles. Un confronto. Nella campagna 2015 l'Italia ha prodotto 11 milioni di quintali di latte con poco più di 30mila aziende. l'Olanda 12,5 milioni di quintali con la metà circa (17mila) degli allevament­i italiani.

Intanto, per affrontare le difficoltà finanziare, la Coldiretti chiede una moratoria sui debitiper i produttori di latte, di carni bovina e suina. «Una moratoria- spiega il presidente di Granarolo - è indispensa­bile per sostenere soprattutt­o le medie aziende che hanno effettuato investimen­ti importan-

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