Un principio da estendere ad altre situazioni
Una “banale” decorrenza di una norma non può risultare derogativa del principio del «favor rei», come si è sempre sostenuto su queste pagine. Ora ne prende atto anche la circolare 4/E/2016, con la quale vengono date indicazioni operative agli uffici sull’applicazione del principio del favor e l’entrata in vigore della revisione delle sanzioni amministrative disposta dal decreto legislativo 158/2015.
In realtà, come spesso accade - anche per l’erronea enfasi che molte volte si dà alle circolari rispetto alle stesse norme di legge - il documento delle Entrate ha per destinatari, sotto il profilo operativo, anche gli stessi contribuenti, visto che vengono date indicazioni su come presentare istanza per il ricalcolo delle penalità in presenza di atti non ancora impugnati. Sul punto, si osserva che le leggi sono rivolte sia al cittadino che all’amministrazione, ragione per cui sarebbe compito di quest’ultima, in presenza di un atto contrario alla legge, riemettere autonomamente un altro atto seguendo quanto dispone la legge.
Ad ogni modo, è positivo che l’Agenzia riconosca nella circolare di ieri che il principio del «favor rei» trova applicazione anche quando un adempimento viene abrogato in quanto si deve ritenere indirettamente eliminata la relativa sanzione. Il documento delle Entrate non fa casi specifici, però è indubbio che tale principio debba valere, ad esempio, per la recente abrogazione dell’indicazione in Unico dei componenti negativi con operatori black list (la Stabilità 2016 ha “dimenticato” di togliere la sanzione). Lo stesso principio si deve applicare nel caso del precedente obbligo di inviare le dichiarazioni d’intento per chi pone in essere operazioni non imponibili Iva nei confronti di esportatori abituali (ora sono questi ultimi che inviano all’Agenzia).