Ubi, accordo per il «listone» unico
Nella banca diventata spa, dove le azioni si contano e non si pesano, il confronto tra i grandi soci è stato serrato. Ma alla fine la quadra si è trovata e ieri è stato svelato il “listone” Ubi. Come anticipato da Il Sole 24 Ore il 20 febbraio scorso, la formazione di maggioranza per il rinnovo del Consiglio di Sorveglianza vede il sostegno della componente bresciana (8 nomi su 15 in lista), di quella bergamasca (5) e delle Fondazioni CrCuneo e Banca del Monte di Lombardia, con uno a testa. Se, come probabile, Assogestioni presenterà una propria lista con tre nomi e otterrà almeno il 30% dei voti in assemblea, alla fine del super-patto dovrebbero entrare in 12 (7+2+1+1).
Dieci dei quindici nomi rappresentano di fatto delle conferme, visto che si tratta di consiglieri già presenti in Sorveglianza dal 2013 a oggi; a partire da Andrea Moltrasio, confermato virtualmente alla presidenza visto che è al primo posto e Mario Cera, destinato a rimanere vicario. Tra le cinque new entry figurano Pietro Gussalli Beretta e Giuseppe Lucchini (già consiglieri in passato), più Francesca Bazoli, figlia del presidente del CdS di Intesa Sanpaolo, Luciana Gattinoni e Simona Pezzolo De Rossi, in arrivo dai consigli di controllate Ubi. A completare la lista Armando Santus, Gian Luigi Gola, Pierpaolo Camadini, Letizia Bellini, Renato Guerini, Sergio Pivato, Alessandra Del Boca, Antonella Bardoni.
Dopo il patto dei mille di espressione bergamasca (e non solo) e quello bresciano, i grandi soci, che con Cuneo rappresentano il 17,04% del capitale, in vista dell’assemblea del 2 aprile hanno deciso di costituire un patto di consultazione per la lista, che «vuole costituire una solida base di riferimento per gli azionisti diffusi», come si legge in una nota. Com’è ovvio, vista la linea della continuità, «i raggruppamenti auspicano sin d’ora, in caso di fiducia da parte dell’assemblea, la conferma alla guida della gestione dell’attuale management e in particolare dell’ad Victor Massiah».