Il Sole 24 Ore

Bns in rosso per 23,3 miliardi

- Di Lino Terlizzi

Avere una moneta molto forte dà parecchi vantaggi, ma talvolta anche qualche svantaggio. Lo sa bene la Banca nazionale svizzera (Bns), i cui conti hanno subito gli effetti del superfranc­o. Bns ha chiuso il 2015 con una perdita di 23,3 miliardi di franchi, contro l’utile di 38,3 miliardi di franchi del 2014. Il rosso dell’istituto centrale elvetico è arrivato sull’onda di una perdita di 19,9 miliardi di franchi sulle riserve di valute estere e di una perdita di 4,2 miliardi di franchi sulle riserve in oro. Il risultato positivo sulle posizioni in franchi, pari a 1,3 miliardi , e altre voci hanno solo limato il maxirosso 2015. Grazie alla riserva per distribuzi­oni future la Bns, che è quotata a Zurigo, darà comunque dividendi per 1,5 miliardi di franchi, di cui uno a Confederaz­ione e Cantoni. Bns negli ultimi anni ha lottato per frenare il franco, che è così forte da insidiare l’export, voce importante del pil svizzero. Lo ha fatto acquistand­o valute estere, soprattutt­o euro, e poi anche stabilendo tassi negativi sul franco. Bns aveva pure fissato una soglia di cambio minimo con l’euro (a 1,20 franchi), che ha poi dovuto abbandonar­e nel gennaio del 2015. Subito dopo il franco è arrivato sino a 1 a 1 sull’euro e Bns ha dovuto ancora effettuare acquisti mirati di valute. Le riserve valutarie Bns sono più che ingenti. E se il franco si rafforza, il loro valore si riduce . A ciò si sono aggiunte le oscillazio­ni dell’oro. Da inizio anno il franco non si è peraltro rafforzato (è ora a 1,09-1,10 sull'euro). Il quartier generale Bns spera in un 2016 con un franco un po’ meno super.

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