Il Sole 24 Ore

«Con la nuova superborsa vantaggi per clienti e azionisti»

Lse chiude il 2015 con utile lordo in crescita del 31% Rolet: Borsa Italiana porta la grande competenza in fixed income

- Leonardo Maisano LONDRA. Dal nostro corrispond­ente

p «Un'operazione convincent­e con l'obiettivo di rafforzars­i reciprocam­ente per creare una infrastrut­tura di mercato globale al servizio di clienti e azionisti». Il ceo di Lse group, Xavier Rolet, ha detto il massimo consentito dalla liturgia imposta dalle regole di takeover e fusioni. In Paternoste­r square nemmeno consideran­o la prima ipotesi nel caso del deal con Deutsche Boerse e insistono che si tratta di un merger fra uguali, anche se i numeri non vanno esattament­e in quella direzione.

Un aiutino a bilanciare i due gruppi in cerca di un possibile matrimonio è giunto ieri dai risultati di London stock exchange group di cui è parte integrante Borsa Italiana. Sulla dote che il listino milanese porterà al deal in discussion­e, il ceo di passaporto francese non ha ovviamente potuto sbilanciar­si, limitandos­i a ricordare «il grande expertise in fixed income» di Borsa. Una piatta- forma paneuropea, in realtà, che con «Mts ha fatto registrare – ha detto Rolet - una buona crescita» in questo esercizio appena concluso.

I numeri di gruppo indicano un aumento del 78% delle revenue (2.3 miliardi di sterline) rispetto all'anno precedente anche se gran parte del balzo va imputato all'arrivo dell'americana Russel Investment­s che ha aggiunto quasi un miliardo di sterline alla voce ricavi. L'acquisizio­ne americana, lo ricordiamo, non interessa a Lse nella sua totalità: il gruppo ha confermato che la divisione di asset management di Russel sarà ceduta per 1.15 miliardi di pound nei mesi a venire. L'utile (adjusted) prima delle tasse è cresciuto del 31% superando i 643 milioni di sterline, marginalme­nte meno di quanto ipotizzato da alcuni analisti, ma abbastanza per deliberare un aumento del dividendo del 20% rispetto all'anno precedente. La cedola per l'intero anno raggiunge così i 36 pence. Dopo i risultati il titolo è calato dell'1%, un'aggiustati­na dopo la corsa innescata dall'operazione europea.

Nella conferenza stampa con i vertici del gruppo sui risultati non è mai stato evocato il nome Ice, la società di Atlanta a cui fa capo il New York stock exchange ed esplicita nel dire che sta facendo molto più di un pensiero per un possibile rilancio su Lse. La volontà del gruppo guidato da Rolet è evidente: proseguire con le operazioni preliminar­i i nsieme al management di Deutsche per annunciare entro il 22 marzo se il deal si potrà davvero fare.

In realtà attorno a London stock exchange gira non solo Ice ma anche Cme di Chicago e il listino di Hong Kong. Nomi che da giorni innescano scenari diversi, compreso il possibile spin off di Borsa Italiana o di Lch Clearnet per andare incontro alle richieste inevitabil­i del regolatori. Ipotesi che per ora non distraggon­o i manovrator­i anglo-tedeschi, i mpegnati per la terza volta in pochi a anni a creare un gruppo da 30 miliardi, paneuropeo e di taglia planetaria, capace di declinare la forza sull'azionario di Lse con quella sui derivati di Boerse. Le logiche di scala – secondo gli analisti – sono evidenti. Unire le clearing houses, per esempio, aiuterebbe i clienti dei listini a risparmiar­e sui collateral­i grazie al cosiddetto cross-margining.

 ??  ?? Lse. L’atrio centrale della Borsa
Lse. L’atrio centrale della Borsa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy