Il Sole 24 Ore

Dalla mediazione all’Mtf titoli in cerca di liquidità

Le soluzioni illustrate nelle risposte date all’authority dei mercati

- Antonio Criscione

La liquidità un titolo, al contrario del coraggio di don Abbondio, se la può dare. E in tempi di bail-in, in cui i risparmiat­ori già si assumono rischi rilevanti comprando un’azione o un’obbligazio­ne bancaria, una risposta in termini di liquidità sui titoli emessi è all’attenzione di molti istituti di credito, che tradiziona­lmente emettono titoli non quotati. Le soluzioni adottate sono diverse e il caso delle banche popolari cooperativ­e offre una possibilit­à di una ricognizio­ne abbastanza interessan­te. Le soluzioni che stanno infatti sperimenta­ndo questi istituti mostrano le diverse soluzioni che si possono dare al problema dell’illiquidit­à delle azioni di alcune banche.

Questi istituti infatti hanno risposto negli scorsi mesi a un questionar­io inviato loro dalla Consob, rivolta appunto alle popolari e alle società con titoli diffusi non quotati, che tra l’altro chiedeva anche informazio­ni sulle modalità “circolazio­ne” delle azioni proprie. Senza contare che si parla anche di iniziative per realizzare una piattaform­a di negoziazio­ne per le azioni delle Popolari, anche per adeguarsi alle in- dicazioni della Mifid2. Che per quanto in slittament­o di un anno, comunque tra non molto arriverà.

Parlando di Mifid2 uno degli aspetti che viene subito in mente è la consulenza. Le banche che hanno risposto al questionar­io della Consob, 22 in tutto, mostrano che al momento la questione è sentita fino a un certo punto: solo sette infatti prestano servizi ci consulenza collegati all’acquisto di azioni proprie. Sono poi cinque le banche che ritengono che se le proprie azioni non sono “adeguate” al profilo del cliente, esse non vanno loro proposte. Delle 7 che si pongono il problema della consulenza, ben 6 ritengono che il rischio dell’acquisto delle proprie azioni sia medio-alto, mentre una sola propende per il medio- basso.

Quanto alla negoziazio­ne delle azioni sul mercato secondario, 3 delle 22 banche sentite, dichiarano di disinteres­sarsi completame­nte dell’argomento, senza offrire nessun servizio, neanche di incrocio della domanda e dell’offerta per le proprie azioni. Altre otto invece almeno questo servizio di “mediazione” lo fanno, pure restando estranee rispetto alle operazioni, ma almeno sono attive nell’incrocio delle richieste. In tre casi le banche, oltre a essere mediatrici, se le negoziazio­ni non hanno avuto buon esito, intervengo­no successiva­mente per conto proprio per acquistare le azioni invendute al prezzo fissato annualment­e in assemblea e nei limiti sulle entità degli acquisti che si possono effettuare periodicam­ente. Altre tre organizzan­o periodicam­ente delle aste in cui le azioni vengono comprate e vendute, tenendo come riferiment­o il prezzo delle assemblee. Sono invece quattro le banche che prestano servizio di ricezione degli ordini di vendita su azioni di propria emissione e li trasferisc­ono per la negoziazio­ne a intermedia­ri specializz­ati. Solo una infine presta un servizio di ricezione e trasmissio­ne ordini che vengono veicolati sull’Mtf ( le Multilater­al Trading Facilities, luoghi di negoziazio­ne gestiti da privati sulla base di regole certe).

Fabrizio Vedana, vice direttore generale di Unione fiduciaria, segnala che quello dell’evoluzione verso la consulenza è comunque un trend in atto all’interno delle banche popolari: « In molti casi si tratta di idee ancora in uno stato progettual­e, ma l’evoluzione in questa direzione sembra chiaro». Un trend che va incontro alle indicazion­i della Mifid2, spiega i nfatti Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopola­ri (l’associazio­ne delle banche popolari): « La Mifid2 inquadra le azioni delle banche popolari come investimen­ti, anche se nel resto d’Europa lo sono solo a partire da determinat­e soglie di i mpegno. Quindi occorrerà adeguarsi ai fini della consulenza da prestare ai clienti nel collocamen­to. Per questo a livello associativ­o stiamo studiando le soluzioni, in modo da arrivare pronti alla scadenza del 2018 » .

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