Salva banche: ancora attesa sui risarcimenti
Ancora nulla di fatto. A distanza ormai di quasi quattro mesi dall’annosa vicenda degli obbligazionisti delle quattro banche andate in default ( CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria), non c’è ancora nessuna certezza su quando e come nel dettaglio avverranno i rimborsi. Il 20 febbraio scorso, quando i tempi sembravano ormai vicini, è stato deciso il passaggio al Consiglio di Stato per la stesura del regolamento. Un passaggio legato ( sembra) non solo a lungaggini burocratiche: con il parere dei giudici amministrativi, infatti, il Governo conta di arrivare alla definizione di una procedura il più possibile al riparo dal rischio di ricorsi che potrebbero essere numerosi. Oltre a “blindare” la procedura scelta per indennizzare gli investitori truffati, il passaggio al Consiglio di Stato è utile al Governo per definire anche il Dpcm sugli arbitrati. La sede di risoluzione è già stata individuata nella camera arbitrale dell’Autorità nazionale anticorruzione ( Anac), ma sembra che il presidente Raffaele Cantone avrebbe già prospettato la necessità di rafforzare la squadra con maggiori unità e più risorse. Ora il tema è se si riuscirà a rispettare il termine di 90 giorni fissato dalla legge di Stabilità, ovvero la fine di marzo. Le norme erano attese entro gennaio, poi i tempi si sono allungati per i presunti rischi di incostituzionalità. Il 4 febbraio sembrava poi la volta buona, ma il Governo ha rimandato tutto un’altra volta. Le associazioni dei consumatori hanno alzato la voce. Peril Coda cons il governo Renzi fa ancora una volta una pessima figura e rimanda alle calende greche i sacrosanti risarcimenti che spettano ai risparmiatori danneggiati dal salvataggio delle quattro banche.
Certo è che anche questa volta, dopo i tanti casi di risparmio tradito che l’Italia può ( tristemente) vantare, a migliaia di investitori che hanno perso i propri soldi nella vicenda delle banche risolte, ancora non si è riuscito a dare risposte veloci e soprattutto ad attivare azioni concrete.