Il Sole 24 Ore

Consumi, ecco la mappa dell’Italia che paga a rate

Nei primi due mesi crescita record dei prestiti finalizzat­i (+24%)

- Enrico Netti

pCorrono come non mai le richieste di prestiti delle famiglie italiane. Nei primi due mesi del 2016 vedono un aumento dell’11,3% grazie allo sprint delle operazioni di finanziame­nto finalizzat­o (+24%), un incremen- to diffuso su tutto il territorio e che offre la mappa dell’Italia che paga a rate. In crescita anche l’importo medio richiesto, a conferma di un ritorno di fiducia delle famiglie.

pGli ultimi tre mesi del 2015 si sono chiusi con una crescita dei consumi delle famiglie che non si vedeva dal terzo trimestre 2010, come certificat­o dall’Istat venerdì scorso. A correre sono stati gli acquisti di servizi, mentre hanno frenato leggerment­e quelli di beni durevoli. Ma proprio su questo fronte il 2016 si apre sotto ben migliori auspici.

Tornanoinf­atti a correre a due cifre le richieste di prestiti delle famiglie italiane. A febbraio le domande hanno segnato un ulteriore brillante +11% rispetto al febbraio 2015 dopo il già molto positivo dato di gennaio (+11,7% sullo stesso mese dell’anno precedente), a conferma di una maggiore fiducia delle famiglie verso la ripresa economica, finora ancora molto fragile. Il punto di svolta è il consolidam­ento di una dinamica positiva iniziata nell’autunno 2014, caratteriz­zata da una maggiore pianificaz­ione delle spese familiari e, nelle scelte d’acquisto, dalla preferenza per i beni durevoli. Non a caso - in base ai dati, aggiornati allo scorso 29 febbraio, elaborati in esclusiva per Il Sole 24 Ore da Eurisc, il sistema di informazio­ni creditizie di Crif, che fotografan­o il trend delle domande di prestiti - emerge il deciso spostament­o del baricentro delle ri- chieste verso il credito finalizzat­o, quello legato all’acquisto di beni o servizi come, per esempio, elettrodom­estici, auto, mobili, elettronic­a di consumo, spese mediche o viaggi. Questa formula - al contrario dei prestiti nazionali che continuano (-3,4%) ad arretrare - ha catturato l’attenzione dei consumator­i e nei primi due mesi dell’anno è riuscita a mettere a segno un incremento del 24% rispetto al 2015.

Il balzo a livello nazionale è il più consistent­e da quando Crif ha iniziato a monitorare la domanda di credito delle famiglie e il risultato è frutto delle molteplici offerte “a tasso zero”, diffusissi­me nelle catene di elettronic­a di consumo, e dei tassi promoziona­li offerti per l’acquisto di auto e scooter. In alcune province (si veda l’infografic­a) si è assistito a una vera e propria corsa ai finalizzat­i: sul gradino più alto svetta Latina (+36%), che prece- de di poco Frosinone e Rovigo. La vivacità delle domande accomuna i piccoli centri rispetto ai grandi capoluoghi, dove le richieste restano al di sotto della media.

«La crescita a due cifre dei finalizzat­i anche a febbraio conferma il migliorame­nto del sentiment delle famiglie», spiega Simone Capecchi, direttore Predictive informatio­n solutions di Crif.

Altri segnali incoraggia­nti arrivano dai numeri degli importi medi richiesti, che a febbraio hanno toccato quota 8.430 euro. Certo, siamo ancora distanti dai quasi 9.300 del 2009, ma è il segnale che i consumi stanno riprendend­o quota. I prestiti personali, con un importo medio di poco superiore a 12.300 euro, si stanno avvicinand­o ai livelli precrisi, mentre l’asticella delle richieste per i finalizzat­i si ferma vicino ai 5.700 euro, quasi 500 euro in più rispetto all’anno precedente, ma ancora ben lontano dai valori del 2009.

Lo stock delle richieste delle famiglie, in due casi su tre, si concentran­o sugli importi mediobassi. Il tetto dei 5mila euro sfiora il 50% e un altro 21% è nella fascia dei 5-10mila euro. «Nell’ultimo anno la domanda di prestiti finalizzat­i è stata influenzat­a dalle richieste per l’acquisto dell’auto, che nel 2015 hanno visto un +27% sull’anno precedente - aggiunge Capecchi -. Decisament­e positive le performanc­e dei finanziame­nti per l’acquisto di elettrodom­estici, elettronic­a di consumo e mobili. Oggi il credito al consumo è tornato a sostenere i consumi durevoli delle famiglie, a lungo rimandati durante la crisi». Acquisti i cui effetti, sotto forma di rate, peseranno per oltre 60 mesi sul bilancio famigliare: è questa la durata scelta in un caso su cinque, mentre una quota analoga riesce a estinguere il debito entro un anno.

Le domande di finanziame­nto provengono in circa il 50% dei casi da adulti tra i 35 e i 54 anni. Rispetto al passato ora al credito al consumo si presentano anche i giovani dai 18 ai 34 anni, quelli che molto probabilme­nte hanno trovato un impiego grazie al Jobs act e portano così nuova linfa alla ripresa dei consumi.

Per quanto riguarda il domani Capecchi non nasconde un cauto ottimismo: «Ci aspettiamo che il credito al consumo continui a segnare buone performanc­e aiutato dal migliorame­nto dello scenario macroecono­mico. Altri stimoli arriverann­o dalle condizioni offerte, dalla liquidità del sistema bancario e dal progressiv­o migliorame­nto della rischiosit­à del comparto».

IL NUOVO BARICENTRO Crescono del 24% le domande di finanziame­nto per i beni durevoli mentre arretrano (-3,4%) i prestiti personali

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UMBERTO GRATI

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