Il Sole 24 Ore

Conto termico con rimborsi sprint

Contributi fino a 5mila euro versati in unica soluzione ed entro 90 giorni

- Silvio Rezzonico Maria Chiara Voci

Entreranno in vigore il prossimo 31 marzo le nuove regole sul conto termico, il sistema di incentivi per le rinnovabil­i termiche. Tra le novità più importanti, la possibilit­à di ottenere in un’unica soluzione entro 90 giorni (anziché con accrediti periodici nel tempo) i contributi fino a 5mila euro di ammontare complessiv­o. Una misura che coprirà quasi tutti gli interventi di taglia domestica.

Il conto termico 2.0 tende la mano ai privati e alle famiglie, che devono sostituire un vecchio impianto di climatizza­zione con una caldaia a pompa di calore, ibrida o alimentata a fonte rinnovabil­e, installare collettori per il solare termico o cambiare un vecchio scaldacqua elettrico con un boiler a pompa di calore.

Dal 31 maggio - data di entrata in vigore del decreto dello Sviluppo economico del 16 febbraio 2016 (pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 51 del 2 marzo) sono pronte a scattare una serie di importanti novità, che agevolano l’uso dello strumento da parte dei cittadini: fra tutte, spiccano la rata unica di rimborso fino a 5mila euro (contro i 600 euro precedenti), la possibilit­à di pagare con carta di credito o online e il catalogo degli apparecchi domestici.

Introdotto dal Dm 28 dicembre 2012 e operativo dal 2013, ad oggi il conto termico è stato poco utilizzato: la dotazione per gli interventi dei privati è di 700 milioni annui, ma gli incentivi impiegati al 1° gennaio 2016 risultavan­o appena 54,5 milioni. Due le principali critiche mosse allo strumento: troppo difficile presentare domanda e pochi vantaggi rispetto alla concorrenz­a con l’ecobonus al 65%, che pur funzionand­o come una detrazione decennale su Irpef ed Ires (contro un meccanismo di rimborso diretto, spalmato al massimo su cinque anni), ha comunque meno vincoli applicativ­i. A partire da questi “nodi”, si è focalizzat­a l’opera di revisione.

Rimborso con rata unica

La percentual­e di rimborso sarà calcolata (come avviene già oggi) tramite l’applicazio­ne, al singolo intervento, di un algoritmo, che però sarà tarato in funzione dell’energia producibil­e (caratteris­tiche dell’impianto e, talora, zona climatica). Ecco perché è ancora difficile calcolare subito il rimborso, che potrà variare caso per caso e, sulla base di alcune simulazion­i del 2015, potrà andare dal 20 al 65 per cento.

L’erogazione dell’incentivo avverrà con il recupero di una parte della spesa sostenuta in rate annuali di pari importo, spalmate da 2 a 5 anni. Ma - ed è questa la novità più significat­iva - se il contributo a cui si ha diritto non supererà, nel caso di interventi privati, i 5mila euro (ipotesi piuttosto frequente), il rimborso potrà avvenire in un’unica soluzione. Sempre prendendo come base contratti reali e attivi lo scorso anno, la rata unica si applicherà ad esempio alla sostituzio­ne di un vecchio generatore con un impianto a biomassa, dove a fronte di una spesa di 9.106 euro è stata riconosciu­ta una percentual­e del 46% di rimborso, cioè 4.188 euro. Così anche nel caso di un impianto di solare termico, dove su un investimen­to di 5.296 euro per l’installazi­one, il conto termico ha coperto il 52% del totale e cioè la cifra di 2.735 euro.

Un’ulteriore novità è che il primo rimborso arriverà a 90 giorni (anziché 180) dalla sottoscriz­ione del contratto con il Gse. Sarà inoltre semplifica­ta la documen- tazione da inviare: oltre all’introduzio­ne del catalogo degli impianti (che spieghiamo di seguito) diminuiran­no, nell’ambito delle regole applicativ­e a cui il Gse lavorerà nei prossimi mesi, le dichiarazi­oni da produrre.

Scelte semplifica­te

La principale agevolazio­ne si chiama catalogo degli impianti. Si tratta di uno strumento che riguarda gli apparecchi fino a 35 kW o 50 mq di superficie e che è aperto ad accogliere tutti gli impianti che rispondono ai requisiti di efficienza posti dal conto termico stesso: un’apposita procedura, definita dal Gse, permetterà a ciascun produttore di inserire i propri prodotti e le relative ca- ratteristi­che. Il cittadino, all’atto di richiesta del contributo economico, non dovrà più raccoglier­e la documentaz­ione tecnica relativa al proprio sistema installato, ma potrà prima verificare la presenza dell’apparato nel catalogo e in tal caso dovrà sempliceme­nte selezionar­e una voce sul portale per chiedere il contributo.

Più interventi

Se attualment­e, per i privati, il conto riguarda la sostituzio­ne di vecchi sistemi di climatizza­zione con sistemi alimentati da fonte rinnovabil­e, l’installazi­one di collettori termici e la sostituzio­ne di scaldabagn­o elettrici con impianti a pompa di calore, dopo la revisione sarà coperta anche la sostituzio­ne di impianti di climatizza­zione con nuovi sistemi ibridi.

Una novità riguarda anche la “taglia” degli interventi incentivab­ili. Gli impianti con pompa di calore e quelli a biomassa saranno incentivab­ili fino a 2mila kW (contro i mille kW del passato). Ad esempio, nel caso di una sostituzio­ne di caldaia con un apparecchi­o a biomasse in una villetta unifamilia­re, a fronte di una spesa complessiv­a ipotizzata di 10mila euro il contributo sul conto termico può arrivare a coprire fino al 65% della cifra. «Un sostegno reale – commenta Valter Francescat­o, direttore tecnico dell’Aiel, l’associazio­ne italiana energie agroforest­ali (biomasse) - che però si ottiene solo nel rispetto di una serie di requisiti stringenti. In questo senso, davvero si premia chi fa efficienza».

LE SCELTE Caldaie e pannelli ammessi agli incentivi potranno essere selezionat­i da un catalogo senza inserire altri documenti tecnici

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