Conto termico con rimborsi sprint
Contributi fino a 5mila euro versati in unica soluzione ed entro 90 giorni
Entreranno in vigore il prossimo 31 marzo le nuove regole sul conto termico, il sistema di incentivi per le rinnovabili termiche. Tra le novità più importanti, la possibilità di ottenere in un’unica soluzione entro 90 giorni (anziché con accrediti periodici nel tempo) i contributi fino a 5mila euro di ammontare complessivo. Una misura che coprirà quasi tutti gli interventi di taglia domestica.
Il conto termico 2.0 tende la mano ai privati e alle famiglie, che devono sostituire un vecchio impianto di climatizzazione con una caldaia a pompa di calore, ibrida o alimentata a fonte rinnovabile, installare collettori per il solare termico o cambiare un vecchio scaldacqua elettrico con un boiler a pompa di calore.
Dal 31 maggio - data di entrata in vigore del decreto dello Sviluppo economico del 16 febbraio 2016 (pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 51 del 2 marzo) sono pronte a scattare una serie di importanti novità, che agevolano l’uso dello strumento da parte dei cittadini: fra tutte, spiccano la rata unica di rimborso fino a 5mila euro (contro i 600 euro precedenti), la possibilità di pagare con carta di credito o online e il catalogo degli apparecchi domestici.
Introdotto dal Dm 28 dicembre 2012 e operativo dal 2013, ad oggi il conto termico è stato poco utilizzato: la dotazione per gli interventi dei privati è di 700 milioni annui, ma gli incentivi impiegati al 1° gennaio 2016 risultavano appena 54,5 milioni. Due le principali critiche mosse allo strumento: troppo difficile presentare domanda e pochi vantaggi rispetto alla concorrenza con l’ecobonus al 65%, che pur funzionando come una detrazione decennale su Irpef ed Ires (contro un meccanismo di rimborso diretto, spalmato al massimo su cinque anni), ha comunque meno vincoli applicativi. A partire da questi “nodi”, si è focalizzata l’opera di revisione.
Rimborso con rata unica
La percentuale di rimborso sarà calcolata (come avviene già oggi) tramite l’applicazione, al singolo intervento, di un algoritmo, che però sarà tarato in funzione dell’energia producibile (caratteristiche dell’impianto e, talora, zona climatica). Ecco perché è ancora difficile calcolare subito il rimborso, che potrà variare caso per caso e, sulla base di alcune simulazioni del 2015, potrà andare dal 20 al 65 per cento.
L’erogazione dell’incentivo avverrà con il recupero di una parte della spesa sostenuta in rate annuali di pari importo, spalmate da 2 a 5 anni. Ma - ed è questa la novità più significativa - se il contributo a cui si ha diritto non supererà, nel caso di interventi privati, i 5mila euro (ipotesi piuttosto frequente), il rimborso potrà avvenire in un’unica soluzione. Sempre prendendo come base contratti reali e attivi lo scorso anno, la rata unica si applicherà ad esempio alla sostituzione di un vecchio generatore con un impianto a biomassa, dove a fronte di una spesa di 9.106 euro è stata riconosciuta una percentuale del 46% di rimborso, cioè 4.188 euro. Così anche nel caso di un impianto di solare termico, dove su un investimento di 5.296 euro per l’installazione, il conto termico ha coperto il 52% del totale e cioè la cifra di 2.735 euro.
Un’ulteriore novità è che il primo rimborso arriverà a 90 giorni (anziché 180) dalla sottoscrizione del contratto con il Gse. Sarà inoltre semplificata la documen- tazione da inviare: oltre all’introduzione del catalogo degli impianti (che spieghiamo di seguito) diminuiranno, nell’ambito delle regole applicative a cui il Gse lavorerà nei prossimi mesi, le dichiarazioni da produrre.
Scelte semplificate
La principale agevolazione si chiama catalogo degli impianti. Si tratta di uno strumento che riguarda gli apparecchi fino a 35 kW o 50 mq di superficie e che è aperto ad accogliere tutti gli impianti che rispondono ai requisiti di efficienza posti dal conto termico stesso: un’apposita procedura, definita dal Gse, permetterà a ciascun produttore di inserire i propri prodotti e le relative ca- ratteristiche. Il cittadino, all’atto di richiesta del contributo economico, non dovrà più raccogliere la documentazione tecnica relativa al proprio sistema installato, ma potrà prima verificare la presenza dell’apparato nel catalogo e in tal caso dovrà semplicemente selezionare una voce sul portale per chiedere il contributo.
Più interventi
Se attualmente, per i privati, il conto riguarda la sostituzione di vecchi sistemi di climatizzazione con sistemi alimentati da fonte rinnovabile, l’installazione di collettori termici e la sostituzione di scaldabagno elettrici con impianti a pompa di calore, dopo la revisione sarà coperta anche la sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi.
Una novità riguarda anche la “taglia” degli interventi incentivabili. Gli impianti con pompa di calore e quelli a biomassa saranno incentivabili fino a 2mila kW (contro i mille kW del passato). Ad esempio, nel caso di una sostituzione di caldaia con un apparecchio a biomasse in una villetta unifamiliare, a fronte di una spesa complessiva ipotizzata di 10mila euro il contributo sul conto termico può arrivare a coprire fino al 65% della cifra. «Un sostegno reale – commenta Valter Francescato, direttore tecnico dell’Aiel, l’associazione italiana energie agroforestali (biomasse) - che però si ottiene solo nel rispetto di una serie di requisiti stringenti. In questo senso, davvero si premia chi fa efficienza».
LE SCELTE Caldaie e pannelli ammessi agli incentivi potranno essere selezionati da un catalogo senza inserire altri documenti tecnici