Luci intelligenti alla sfida dei mercati
Al Light+Building di Francoforte 240 aziende italiane: decisiva l’integrazione con l’elettrotecnica e la domotica La Germania è il partner principale, Stati Uniti e Cina le destinazioni con più opportunità
pIn principio fu l’avvento dei Led, che ha dato vita alla prima grande rivoluzione nel mondo della luce, degli apparecchi e dei sistemi per l’illuminazione, spingendo le aziende produttrici e i progettisti a un approccio radicalmente nuovo nell’ideazione delle lampade e degli spazi da illuminare.
Una sfida che, secondo molti imprenditori italiani del settore illuminazione, è stata anche un’occasione di rilancio per le aziende, perché ha creato, per così dire, un nuovo mercato, consentendo così ai produttori che si sono saputi rinnovare, di superare gli anni della crisi con meno contraccolpi rispetto ad altri comparti del made in Italy. Oggi la sfida continua e si arricchisce di una ulteriore frontiera da conquistare, quella del connubio tra luci e tecnologie digitali, verso un’integrazione dei prodotti di illuminazione negli spazi in cui sono inseriti, sempre più “intelligenti” e interconnessi, allo scopo di migliorare la qualità della vita delle persone e ridurre i consumi, nel segno dell’efficienza energetica e della sostenibilità economica e ambientale.
Proprio lo stretto legame tra i mondi dell’illuminazione, dell’elettrotecnica e della domoticaautomazione degli edifici è al centro della fiera biennale Light+Building organizzata da Messe Frankfurt che, dal 13 al 18 marzo, ospiterà nella città tedesca circa 2.500 espositori da oltre 50 Paesi, che presenteranno le ultime novità nei settori della luce e dell’edilizia intelligente. Gli italiani sono tra i più assidui frequentatori della fiera, nata 16 anni fa, sia in veste di espositori (con circa 240 aziende, al secondo posto dopo i tedeschi stessi), sia in veste di visitatori, con oltre 6.600 arrivi nell’ultima edizione del 2014 (+14% rispetto al 2012), che ha registrato in totale 211mila visitatori da 160 Paesi. E questo nonostante la fiera di Francoforte sia specializzata soprattutto nell’illuminazione cosiddetta “tecnica” (destinata a spazi pubblici, oppure uffici, esercizi commerciali, alberghi, musei...), mentre il made in Italy tradizionalmente è forte soprattutto nel campo decorativo e design. Ma i confini tra i due mondi sono sempre più fluidi e sottili, come spiegano le aziende stesse e i progettisti della luce. «L’Italia – conferma l’amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia – è da sempre un partner di primo piano per le aziende tedesche, sia come mercato, sia come produttore».
La Germania, d’altra parte, è un mercato fondamentale per le luci made in Italy, così come per tutto l’arredo-design italiano: se per il comparto mobile rappresenta il secondo mercato di sbocco internazionale (alle spalle della Francia), per il settore dell’illuminazione è diventato il primo acquirente nel 2014, con oltre 177 milioni di euro di prodotti italiani esportati (+8,8% rispetto al 2013). Un primato confermato, secondo gli ultimi dati forniti da FederlegnoArredo, anche nei primi nove mesi del 2015, con esportazioni verso la Germania a quota 167 milioni, in crescita dello 0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Più in generale, quello della luce è un comparto fortemente vocato all’internazionalizzazione, come ricorda il presidente di Assoluce Stefano Bordone, con il 68% della produzione (circa 2,7 miliardi) destinato ai mercati esteri. Se la Germania è in testa alla classifica degli acquirenti, sono gli
Valor i gennaio - novembre 2015 in milioni di euro e var iazione %
LO SCENARIO Bordone (Assoluce): settore fortemente vocato all’export Wich (Messe Frankfurt): Italia interlocutore primario delle imprese tedesche