Gli italiani a Francoforte
Numero di aziende italiane (dei settori luce, elettrotecnica e domotica) che esporranno alla fiera Light+Building di Francoforte, dal 13 al 18 marzo. Sono il gruppo più numeroso dopo i tedeschi Stati Uniti, la Cina e il Medio Oriente i Paesi che, nei primi nove mesi dello scorso anno, hanno messo a segno le performance più dinamiche. «Gli Stati Uniti in particolare – commenta Bordone – nonostante gli ostacoli normativi, legati soprattutto alle certificazioni dei prodotti importati, hanno registrato una crescita del 33%». E poi la Cina, ancora piccola per volumi e anche esso mercato complesso a causa delle tante restizioni giuridiche sulle importazioni, ma destinata, assicura Bordone, a superare gli Stati Uniti.
Riuscire a penetrare questi mercati è però molto difficile: «La nostra forza è nell’unicità di un’offerta creativa di qualità che viene da una lunga tradizione e che ci è riconosciuta in tutto il mondo – osserva Bordone –. In questo senso non abbiamo competitor». Ma i tanti ostacoli logistici, normativi e burocratici penalizzano le numerose piccole aziende che rappresentano la stragrande maggioranza del comparto italiano dell’illuminazione. Diversa è la questione per le società più grandi, forti di capitali maggiori e di un brand riconosciuto a livello globale, che hanno saputo negli anni organizzarsi all’estero con una presenza strutturata a livello distributivo e logistico, inserendosi in un canale strategico come quello del contract, ma anche ampliando il portafoglio prodotti aggiungendo all’offerta specificamente di design anche un catalogo di apparecchi e sistemi tecnici, creando specifiche divisioni al proprio interno oppure acquisendo società specializzate nell’architetturale.
Operazioni che richiedono ingenti investimenti e che dunque non tutti possono permettersi. Una possibile strategia, per le imprese più piccole, potrebbe essere quella di dare vita a partnership e collaborazioni con player internazionali anche di settori differenti, dall’elettronica alla domotica, dal comparto auto a quello dell’edilizia, nel segno di un’integrazione sempre più spinta tra illuminazione e tecnologia, che sembra essere la nuova frontiera del comparto. Lo conferma il movimento che negli ultimi anni si è registrato nel mercato dell’illuminazione, con il crescente interesse, da parte delle multinazionali dell’elettronica verso aziende, magari piccole ma solide dal punto di vista finanziario, dinamiche e molto innovative, proprio come sono, nella maggior parte dei casi, le aziende italiane.