Il Sole 24 Ore

Per gli enti pubblici l’investimen­to copre scuole e ospedali

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pN on solo interventi privati. Il nuovo conto termico punta ad aumentare anche il coinvolgim­ento della Pubblica amministra­zione che, nei due anni di funzioname­nto, a fronte di una dotazione specifica di 200 milioni annui, ha richiesto contributi per appena 10,8 milioni.

A differenza dei singoli cittadini, il conto copre per gli enti pubblici anche le spese di riqualific­azione degli immobili. Nell’attuale versione del decreto sono previsti incentivi per l’isolamento dell’involucro (copertura, pareti perimetral­i o pavimenti), la sostituzio­ne di infissi, il cambio di vecchi impianti con caldaie a condensazi­one e l’installazi­one di schermatur­e. In futuro, il sostegno economico sarà anche allargato alla trasformaz­ione degli edifici esistenti in “nZEB”, immobili a energia quasi zero; alla sostituzio­ne di sistemi di illuminazi­one di interni e delle pertinenze degli edifici; all’installazi­one di impianti di building automation.

Ma le novità per “spingere” la Pa all’uso del conto non si limitano all’allargamen­to della platea di lavori. Con il decreto firmato dal ministro Guidi - e in attesa di pubblicazi­one sulla Gazzetta Ufficiale, cambierà anche la soglia incentivab­ile. A partire da un tetto base del 40% di contributo rispetto alle spese sostenute, sono state introdotte alcune percentual­i migliorati­ve. I lavori di isolamento effettuati nelle zone alpine possono arrivare fino al 50% di rimborso. Se l’intervento è integrato edificio-impianto (associa cioè alla coibentazi­one il solare termico o cambio caldaia), il li- mite sale al 55 per cento. Per gli edifici trasformat­i in “nZEB”, in immobili a energia quasi zero, il contributo può arrivare fino al 65 per cento.

In più, se fino ad oggi, il sostegno per gli interventi pubblici arriva fino a un massimale di 250mila euro, nel nuovo conto termico il valore salirà a 400mila euro. Si amplia, quindi, la platea degli edifici che possono candidarsi a ricevere il sostegno, con l’inclusione di scuole, ospedali, case di edilizia popolare.

Per la domanda scomparirà l’obbligo di iscrizione ai registri, per una serie di impianti di potenza fra i 500 e i mille kW. L’erogazione dell’incentivo, che per gli enti pubblici avviene in soluzione unica, indipenden­temente dall’importo, potrà però essere prenotata, con una procedura snellita rispetto a quella in vigore e compatibil­e con la necessità degli enti pubblici di procedere all’affidament­o dei lavori attraverso gare e appalti.

Per impegnare le risorse, occorrerà presentare il contratto con una Esco, un contratto di fornitura dei prodotti nell’ambito della convenzion­e Consip o tramite gara (ad esempio, per l’acquisto di infissi) oppure una semplice diagnosi energetica, che rappresent­i gli interventi da realizzare e che sia accompagna­ta da un provvedime­nto o un atto amministra­tivo di impegno ad effettuare almeno uno dei lavori necessari.

La successiva erogazione del contributo potrà, infine, avvenire anche con un anticipo sulla cifra che sarà successiva­mente coperta.

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