Il Sole 24 Ore

Le accuse di Erdogan al Belgio

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pIl presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha commentato ieri pomeriggio gli attentati di Bruxelles, mettendoli in relazione con il gazebo pro Pkk allestito nella stessa capitale europea fino a pochi giorni fa.

«Hanno fatto mettere un gazebo dove sventolava­no bandiere di una organizzaz­ione terroristi­ca e guarda cosa è successo» ha detto Erdogan, prima di continuare citando un proverbio turco che dice «ogni ahi che causerai a un povero lo sconterai poco a poco».

Erdogan è poi tornato sull’informativ­a che la Turchia aveva inviato ai servizi segreti belgi e olandesi riguardo il rimpatrio di Ibrahim Al Bakraoui, uno dei terroristi di Bruxelles arrestato in Turchia ed espulso: «Noi li abbiamo presi, li abbiamo mandati via e questi signori li hanno lasciati liberi nonostante li avessimo avvisati; ora che ne pagano il conto forse capiranno che il terrore è un problema in tutto il mondo».

Il gazebo, su cui sventolava­no le bandiere del Pkk e dei curdi siriani del Pyd, era stata montato a Bruxelles lo scorso 5 marzo, salvo essere svuotato in occasione del vertice tra i rappresent­anti dell'Ue e il premier turco Ahmet Davutoglu lo scorso 18 marzo, per poi essere nuovamente allestito e tenuto aperto fino al giorno seguente gli attentati. Le critiche del pre- sidente turco giungono a una settimana dall’accordo firmato con l’Unione europea per la gestione dei flussi migratori. L’accordo, criticato da più parti e in particolar­e dalle agenzie umanitarie, prevede il ritorno dei profughi arrivati illegalmen­te in Grecia. Un ritorno che sarà compensato dall’arrivo di migranti siriani ora ospitati nei campi in Turchia. L’Europa verserà sei miliardi di euro alla Turchia per la gestione dell’emergenza e liberalizz­erà i visti per i cittadini turchi già a partire dal mese di giugno.

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