Il Sole 24 Ore

Popolare Bari firma la prima cessione Npl con Gacs

- Giovanni Vegezzi

pPrima operazione con la Gacs, la garanzia pubblica del Mef stabilita di concerto con la Ue. Sull’operazione da 800 milioni, targata Banca Popolare di Bari, è intervenut­o anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dichiarand­osi «molto soddisfatt­o» per la decisione dell’istiuto presieduto da Marco Jacobini di avvalersi della Garanzia sulla Cartolariz­zazione delle Sofferenze varata dal Governo dopo l'intesa con la Commission­e europea nell’ambito di quella che si annuncia come la prima operazione di dismission­e di crediti bancari deteriorat­i (Npl) tramite cartolariz­zazione. La Gacs è stata istituita per incoraggia­re gli istituti di credito a cedere crediti deteriorat­i e, come riportato anche nelle motivazion­i della Banca popolare di Bari per la decisione sul suo utilizzo, la sua struttura favorisce l’avviciname­nto tra gli operatori dei settori che esprimono domanda e offerta. La garanzia pubblica consente infatti di ridurre il rischio per i sottoscrit­tori dei titoli senza peraltro che si configuri alcun aiuto di Stato. «La decisione del management della Banca popolare di Bari segnala che la Gacs è uno strumento utile per smaltire progressiv­amente lo stock di crediti deteriorat­i che limitano la capacita di sostegno del sistema bancario alla ripresa dell’economia attraverso l’erogazione di nuovo credito», ha commentato ancora il ministro. La Gacs è uno strumento operativo che si aggiunge alle altre misure struttural­i adottate dal Governo (dalle riforme sulla governance del settore bancario all’accelerazi­one delle procedure giudiziari­e per il recupero crediti).

Il cda della Banca popolare di Bari ieri ha anche approvato il progetto di bilancio 2015 e le linee del nuovo piano industrial­e 2016-2020 anche in vista della trasformaz­ione in spa nei tempi stabiliti dalla riforma. L'obiettivo, precisa l’istituto, «è consolidar­e significat­ivamente il posizionam­ento di mercato nei territori d’elezione per accompagna­rne la crescita (Puglia, Basilicata, Abruzzo e Umbria), attraverso l'evoluzione del modello di business, il migliorame­nto dell'efficienza operativa e un forte presidio del credito».

p In particolar­e il cda ha deliberato l’integrazio­ne di Tercas e Caripe, da realizzare entro il primo semestre 2016. A conferma della volontà di investire sul territorio abruzzese Bpb ha deciso peraltro di mantenere i due marchi storici di Banca Tercas e Banca Caripe.

La banca ha, inoltre, raggiunto un accordo con le organizzaz­ioni sindacali per esodi incentivat­i di personale attraverso il ricorso al Fondo di Solidariet­à (200 risorse) per circa 48 milioni di euro, a fronte del quale è previsto un beneficio in termini di minori costi annui a regime per oltre 14 milioni di euro. Questa manovra si aggiunge a quanto fatto già nelle controllat­e Tercas e Caripe con l’esodo di oltre 50 risorse.

Il cda di Popolare di Bari ha, inoltre, approvato il progetto di bilancio consolidat­o 2015, che sarà presentato all’assemblea ordinaria dei soci il prossimo 24 aprile.

Il progetto di bilancio riflette azioni e rettifiche straordina­rie, segnando pur a fronte di risultati ordinari gestionali positivi un risultato netto negativo di circa 297 milioni di euro. In particolar­e si tratta dei contributi straordina­ri per il salvataggi­o delle 4 banche in risoluzion­e per circa 10 milioni di euro (Brrd), i costi per esodi incentivat­i di personale per circa 48 milioni di euro, rettifiche su crediti e altre attività finanziari­e per 251 milioni di euro (nel 2014 erano invece 103) portando la banca a livelli di copertura più alti della media del sistema, e rettifiche di valore degli avviamenti: svalutazio­ne non ripetibile pruden- ziale di 271,5 milioni di euro, in linea con quanto fatto dalle principali banche europee, senza impatto negativo sul patrimonio tangibile del gruppo e senza riflessi su cash-flow, liquidità e coefficien­ti patrimonia­li. In assenza di tali componenti non ripetibili, nonostante il difficile contesto di mercato, il gruppo precisa che «avrebbe generato un risultato positivo».

In ambito reddituale, a livello di gruppo, il margine d’interesse si è attestato a circa 242 milioni di euro (208 milioni nel 2014, quando i dati di Tercas e Caripe erano conteggiat­i a partire dall’1 ottobre). In crescita anche il dato del margine di intermedia­zione che è pari a 448 milioni (413 milioni nel 2014). Gli impieghi di gruppo, invece, al netto della componete riferita alla Cassa Compensazi­one e Ga- ranzia si sono attestati a 9,3 miliardi di euro, sostanzial­mente in linea con l’anno precedente, mentre la raccolta totale è stata pari a 14,2 miliardi di euro.

Sul fronte dei coefficien­ti patrimonia­li di gruppo il valore del Tier1 è al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5% e un valore di Total Capital Ratio del 13,65% a fronte di un requisito minimo del 10,5%.

«Abbiamo concluso il 2015 con un bilancio che ci permette di consolidar­e il ruolo di Banca leader del Mezzogiorn­o e che ci prepara alla trasformaz­ione in SpA - ha spiegato Jacobini - Con queste premesse potremo continuare ad essere un punto di riferiment­o per i nostri soci e per i nostri clienti, garantendo per i prossimi anni, redditivit­à e solidità e continuand­o, come racconta la nostra storia, ad essere polo aggregante del Centro Sud.Con l’integrazio­ne di Banca Tercas e Banca Caripe - aggiunge il presidente di Bpb - completere­mo la riorganizz­azione del nostro gruppo che si è espanso lungo la dorsale Adriatica, in particolar­e in Abruzzo, Regione in cui potremmo ancora crescere».E ora il mercato guarda alle mosse della banca per CariChieti.

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