Popolare Bari firma la prima cessione Npl con Gacs
pPrima operazione con la Gacs, la garanzia pubblica del Mef stabilita di concerto con la Ue. Sull’operazione da 800 milioni, targata Banca Popolare di Bari, è intervenuto anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dichiarandosi «molto soddisfatto» per la decisione dell’istiuto presieduto da Marco Jacobini di avvalersi della Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze varata dal Governo dopo l'intesa con la Commissione europea nell’ambito di quella che si annuncia come la prima operazione di dismissione di crediti bancari deteriorati (Npl) tramite cartolarizzazione. La Gacs è stata istituita per incoraggiare gli istituti di credito a cedere crediti deteriorati e, come riportato anche nelle motivazioni della Banca popolare di Bari per la decisione sul suo utilizzo, la sua struttura favorisce l’avvicinamento tra gli operatori dei settori che esprimono domanda e offerta. La garanzia pubblica consente infatti di ridurre il rischio per i sottoscrittori dei titoli senza peraltro che si configuri alcun aiuto di Stato. «La decisione del management della Banca popolare di Bari segnala che la Gacs è uno strumento utile per smaltire progressivamente lo stock di crediti deteriorati che limitano la capacita di sostegno del sistema bancario alla ripresa dell’economia attraverso l’erogazione di nuovo credito», ha commentato ancora il ministro. La Gacs è uno strumento operativo che si aggiunge alle altre misure strutturali adottate dal Governo (dalle riforme sulla governance del settore bancario all’accelerazione delle procedure giudiziarie per il recupero crediti).
Il cda della Banca popolare di Bari ieri ha anche approvato il progetto di bilancio 2015 e le linee del nuovo piano industriale 2016-2020 anche in vista della trasformazione in spa nei tempi stabiliti dalla riforma. L'obiettivo, precisa l’istituto, «è consolidare significativamente il posizionamento di mercato nei territori d’elezione per accompagnarne la crescita (Puglia, Basilicata, Abruzzo e Umbria), attraverso l'evoluzione del modello di business, il miglioramento dell'efficienza operativa e un forte presidio del credito».
p In particolare il cda ha deliberato l’integrazione di Tercas e Caripe, da realizzare entro il primo semestre 2016. A conferma della volontà di investire sul territorio abruzzese Bpb ha deciso peraltro di mantenere i due marchi storici di Banca Tercas e Banca Caripe.
La banca ha, inoltre, raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali per esodi incentivati di personale attraverso il ricorso al Fondo di Solidarietà (200 risorse) per circa 48 milioni di euro, a fronte del quale è previsto un beneficio in termini di minori costi annui a regime per oltre 14 milioni di euro. Questa manovra si aggiunge a quanto fatto già nelle controllate Tercas e Caripe con l’esodo di oltre 50 risorse.
Il cda di Popolare di Bari ha, inoltre, approvato il progetto di bilancio consolidato 2015, che sarà presentato all’assemblea ordinaria dei soci il prossimo 24 aprile.
Il progetto di bilancio riflette azioni e rettifiche straordinarie, segnando pur a fronte di risultati ordinari gestionali positivi un risultato netto negativo di circa 297 milioni di euro. In particolare si tratta dei contributi straordinari per il salvataggio delle 4 banche in risoluzione per circa 10 milioni di euro (Brrd), i costi per esodi incentivati di personale per circa 48 milioni di euro, rettifiche su crediti e altre attività finanziarie per 251 milioni di euro (nel 2014 erano invece 103) portando la banca a livelli di copertura più alti della media del sistema, e rettifiche di valore degli avviamenti: svalutazione non ripetibile pruden- ziale di 271,5 milioni di euro, in linea con quanto fatto dalle principali banche europee, senza impatto negativo sul patrimonio tangibile del gruppo e senza riflessi su cash-flow, liquidità e coefficienti patrimoniali. In assenza di tali componenti non ripetibili, nonostante il difficile contesto di mercato, il gruppo precisa che «avrebbe generato un risultato positivo».
In ambito reddituale, a livello di gruppo, il margine d’interesse si è attestato a circa 242 milioni di euro (208 milioni nel 2014, quando i dati di Tercas e Caripe erano conteggiati a partire dall’1 ottobre). In crescita anche il dato del margine di intermediazione che è pari a 448 milioni (413 milioni nel 2014). Gli impieghi di gruppo, invece, al netto della componete riferita alla Cassa Compensazione e Ga- ranzia si sono attestati a 9,3 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, mentre la raccolta totale è stata pari a 14,2 miliardi di euro.
Sul fronte dei coefficienti patrimoniali di gruppo il valore del Tier1 è al 10,14% a fronte di un requisito minimo del 8,5% e un valore di Total Capital Ratio del 13,65% a fronte di un requisito minimo del 10,5%.
«Abbiamo concluso il 2015 con un bilancio che ci permette di consolidare il ruolo di Banca leader del Mezzogiorno e che ci prepara alla trasformazione in SpA - ha spiegato Jacobini - Con queste premesse potremo continuare ad essere un punto di riferimento per i nostri soci e per i nostri clienti, garantendo per i prossimi anni, redditività e solidità e continuando, come racconta la nostra storia, ad essere polo aggregante del Centro Sud.Con l’integrazione di Banca Tercas e Banca Caripe - aggiunge il presidente di Bpb - completeremo la riorganizzazione del nostro gruppo che si è espanso lungo la dorsale Adriatica, in particolare in Abruzzo, Regione in cui potremmo ancora crescere».E ora il mercato guarda alle mosse della banca per CariChieti.