Microsoft in campo per Yahoo
Hi-tech. Il big Sunnyvale in difficoltà - Il fondo Starboard vuole azzerare il cda
pYahoo è sempre più nella bufera, e mentre il fondo Starboard Value torna all’attacco chiedendo l’azzeramento del board e le dimissioni dell’ad Marissa Mayer, ieri è trapelata la notizia di un incontro tra Microsoft e altri gruppi interessati al colosso di Sunnyvale offrendo loro un sostegno finanziario in caso di una proposta d’acquisto. Tra gli “interessati” figurerebbero gruppi del calibro di Verizon e Comcast (per il core business) e di Bain Capital Partners, Kkr, Tpg Capital. La notizia per ora non ha trovato riscontri e ne Yahoo ne Google hanno rilasciato commenti al riguardo. Ciò che è sicuro invece è il crescente malcontento degli investitori circa la gestione Mayer. Da ricordare che Yahoo, da tempo in difficoltà (il quarto trimestre 2015, complici oneri straordinari, si è chiuso con un rosso di oltre 4 miliardi di dollari), giusto un mese fa aveva deciso di ridurre drasticamente i costi, di tagliare del 15% la forza lavoro e di mettersi in vendita dopo aver ingaggiato Goldman Sachs, JP Morgan e PJT Partner quali consulenti per esplorare opzioni per dismissioni. E Starboard, uno dei maggiori azionisti del gruppo tecnologico con una quota dell’1,7%, è tornato alla carica chidendo di azzerare l’intero cda e proponendo «nove consiglieri di alta reputazione ed estremamente qualificati», che dovranno essere eletti nei prossimi mesi, ovvero durante il meeting annuale del 2016.
pIn somma, le mosse di del fondo stanno contribuendo a far aumentare la pressione su Yahoo e soprattutto sull’ad Mayer, che sta cercando in tutti i modi di rilanciare la società, oltre che tagliando i costi (il mese scorso è stato presentato un piano per ridurre del 15% la forza lavoro complessiva e per chiudere alcune sedi, tra cui quella di Milano, e per modificare le strategie puntando su aree chiave dell’attività, come la ricerca e i contenuti.
Nonostate un recupero del titolo Yahoo, che dai minimi di febbraio toccati a circa 26 dollari è risalito fio ai quasi 35 attuali, lo scontento degli azionisti - Starboard su tutti - non si è placato. In fondo infatti non sembra disposto a fare sconti e ha dichiarato: «Riteniamo che Yahoo sia profondamente sottovalutata e che esistano opportunità», ma «sfortunatamente siamo estremamente delusi dalla performance finanziaria di Yahoo, dall’azione del management, dalle pratiche di assunzione e sui compensi egregi e, in generale dalla mancanza di responsabilità e supervisione del Board». Inoltre, ha aggiunto, «è un peccato» dover presentare queste nomi- ne, ma che questa è un’azione necessaria, dopo aver «tentato per 18 mesi di lavorare con Yahoo» con l’obiettivo di rimettere in carreggiata il gruppo. In pratica Starboard ha rimarcato che il fatto che il piano di rilancio voluto da Marissa Mayer - arrivata in azienda oltre tre anni fa con l’obiettivo proprio di rilanciare il gruppo - non sta funzionando. Un’opionione per altro condivisa da altri investitori, come Canyon Capital Advisors e SpringOwl Asset Management. Per questi motivi, secondo Starboard, l’amministratore delegato di Yahoo, dovrebbe farsi da parte.
Se la linea di Starboard dovesse prevalere, sarebbe più probabile uno smembramento della società, con la vendita di asset, per esempio la quota che ancora detiene nel colosso dell’e-commerce cinese Alibaba Group e chevale oltre 25 miliardi di dollari.
La risposta della società non si è fatta attendere. Come si legge in una nota della società «Yahoo ha preso atto dell’annuncio di Starboard sull’intenzione di nominare nove candidati» per il Board e la commissione nomine e governance «esaminerà le proposte di Starboard e risponderà a tempo debito».