«Crediamo molto nel titolo Fever Tree»
L’azienda britannica ha un potenziale che il mercato non ha ancora compreso
Quali sono le opportunità offerte dal segmento delle imprese a piccola capitalizzazione?
Oggi l’outlook economico globale presenta, da un lato, una serie di fattori di incertezza, non ultima la situazione economica in Cina, dall’altro ci sono segni incoraggianti come il recente annuncio di un nuovo allentamento monetario da parte della Bce che conferma il suo impegno a supportare la ripresa in Europa. L’annuncio del Quantitative Easing in Europa, all’inizio del 2015, è stato molto positivo per la performance delle azioni delle small cap, grazie all’aumento della propensione al rischio degli investitori e all’indebolimento dell’euro rispetto alle altre valute principali. Un indebolimento che ha avuto un impatto molto positivo per le piccole industrie dell’area euro, che hanno un forte orientamento all’esportazione.
Con quale criterio le selezionate? Che caratteristiche debbono avere anche a livello di management?
Nel corso degli anni abbiamo testato e messo a punto un processo di investimento denominato “Focus on Change” che ha generato buoni rendimenti relativi nel corso di diversi cicli economici. Il processo mira a identificare quelle aziende che il mercato sottovaluta in termini di utili potenziali, mentre più in generale abbiamo una preferenza per le aziende di alta qualità con un buon momentum. In una prima fase la selezione di queste aziende avviene per mezzo di un tool quantitativo proprietario denominato Matrix. La seconda fase del processo consiste in una due diligence approfondita che include un’analisi volta a verificare se la nostra view contrarian sia valida oppure no. In questa fase incontriamo di persona il management, preferibilmente nella sede dell’azienda, per appurare se le nostre considerazioni sono valide. Se la nostra analisi iniziale viene confermata da questo incontro, allora il titolo azionario può essere incluso nel nostro portafoglio. Per noi è fondamentale il ruolo del management nelle piccole e medie imprese e abbiamo una preferenza per società con dirigenti fedeli nel tempo e che siano coinvolti, anche finanziariamente nell’azienda.
Quali sono i vantaggi che offrono
rispetto alle big cap?
La tipologia di small cap che selezioniamo per il nostro portafoglio ha un potenziale di crescita adeguato a svilupparsi in maniera semi-indipendente rispetto all’evoluzione del quadro macro economico. Spesso hanno alte barriere all’ingresso e un buon pricing power che consente loro di crescere per periodi di tempo significativi. Partendo da piccole dimensioni, rispetto alle large cap, le piccole e medie imprese possono, potenzialmente, crescere per diversi anni senza subire l’impatto delle dinamiche di mercato complessive.
Ci sono settori particolarmente dinamici?
Il nostro team di gestione punta a identificare tra le 40 e le 50 idee di investimento all’interno dell’universo small e mid cap europeo, a prescindere dal settore di appartenenza. Detto questo abbiamo identificato una serie di idee interessanti legate soprattutto al settore dei beni di consumo. Ad esempio di recente abbiamo acquistato una posizione in Rational, azienda tedesca che produce e fornisce attrezzature di cottura per cucine professionali e comunità, come ristoranti e mense scolastiche. Le attrezzature prodotte da questa azienda, migliorano la produttività e riducono il lavoro legato al processo di cottura. L’azienda ha un track-record eccellente e una capacità di crescita futura anche a livello globale per molti anni a venire. In più oltre al prodotto originale “self-cooking centre”, l’azienda ha lanciato un secondo prodotto che a nostro avviso ha un grande potenziale di crescita, che al momento è sottovalutato dal mercato.
Il tessuto della piccola media impresa italiana è molto vasto e dinamico, voi che posizione avete?
L’universo delle small e mid cap italiane presenta alcune aziende molto dinamiche. Un esempio su tutti è Marr, una società in cui investiamo da tempo, che fornisce prodotti alimentari e non ad alberghi e ristoranti. La società ha un management aziendale eccellente, un track record di qualità e un grande potenziale di crescita a lungo termine.
Quali sono i rischi legati all’investimento in una piccola impresa e come li gestite?
Va sottolineato che qualsiasi tipo di investimento azionario comporta un certo livello di rischio. Dal canto nostro cerchiamo di mitigare il rischio operando una due diligence approfondita prima di acquistare il titolo e attuando un monitoraggio costante e dettagliato di ogni posizione in portafoglio. Proprio per garantire un’adeguata sorveglianza per ciascuna delle posizioni in portafoglio, abbiamo anche stabilito per il portafoglio dello Sli European Smaller Companies un tetto massimo di 50 titoli. Infine come ulteriore misura di controllo del rischio non investiamo più del 5% del portafoglio in un solo titolo. Oltre a questo ci concentriamo su aziende di elevata qualità a discapito di aziende potenzialmente in perdita o che presentano modelli di business altamente speculativi, riuscendo così a ridurre in modo significativo il rischio di perdite di capitale permanenti.
Potrebbe farmi il nome di qualche società che reputa particolarmente interessante in questo momento e perché?
Al momento crediamo molto in Fever Tree, produttore britannico di acqua tonica di qualità premium. Fever Tree ha creato in maniera efficace un segmento premium nel mercato delle acque toniche, nella scia del ritorno di popolarità dei gin di qualità. Il mercato dell’acqua tonica premium rappresenta il 2% del mercato, ma ha il potenziale per crescere e arrivare molto vicino a quello del gin che costituisce il 20-30% del mercato complessivo. L’azienda ha costruito un brand forte e di recente ha rafforzato il suo posizionamento anche nelle catene di supermercati. Crediamo che il mercato non abbia ancora compreso il potenziale di questa azienda che potrebbe crescere per molti anni ancora, grazie a prodotti di alta qualità e a un managment molto forte.