Il Sole 24 Ore

Imprese e investimen­ti, corsa agli sconti fiscali

Come gestire i premi e quando cumulare i bonus

- Parente, Gaiani, Ceppellini e Luganou

Corsa delle imprese agli sconti per gli investimen­ti. Mai come ora il fisco promette di essere una leva per la crescita dell’attività: gli ultimi due tasselli sono arrivati per i finanziame­nti della nuova Sabatini e l’operativit­à del bonus per gli investimen­ti in beni strumental­i al Sud.

Gli ultimi due tasselli sono arrivati proprio in settimana. I chiariment­i che di fatto danno il via alle richieste per i finanziame­nti concessi dalla nuova Sabatini e la procedura con cui diventa finalmente operativo, dopo quasi tre mesi di attesa dall’entrata in vigore della legge di Stabilità, il bonus per gli investimen­ti in beni strumental­i al Sud. Mai come in questo momento il fisco promette di essere una leva per chi vuole puntare sul rilancio o sulla crescita della propria attività, sia che si tratti di macchinari, di beni immaterial­i come marchi o brevetti o ancora di immettere nuova linfa nel capitale sociale. Certo, le difficoltà non mancano. A cominciare dal fattore rischio che un nuovo investimen­to comunque comporta per chi lavora in proprio. Ma c’è anche l’insidia legata a norme poco chiare e sicurament­e non autoapplic­ative, che richiedono provvedime­nti attuativi e interpreta­zioni ufficiali sui comportame­nti da tenere. Il caso più evidente è rappresent­ato dal patent box che, incassata la proroga di trenta gior- ni per integrare le domande relative al 2015, resta ancora in attesa di una circolare delle Entrate chiamata a rispondere agli interrogat­ivi che le imprese interessat­e (sono 4.500 ad aver percorso la strada dell’agevolazio­ne già dal primo anno di “vita”) e i consulenti si stanno ponendo, soprattutt­o in relazione alle (non semplici) modalità di calcolo di costi e reddito.

Le combinazio­ni

Resta il fatto, però, che lo scenario è particolar­mente favorevole anche alla luce dei possibili incroci e della cumulabili­tà delle agevolazio­ni. Questo, però, porta ad assumere decisioni in tempi molto rapidi. Prendiamo il caso degli investimen­ti in beni strumental­i. Da un lato, la norma sui maxiammort­amenti ha una portata temporale ben definita: tutto va concluso entro la fine dell’anno in corso. Dall’altro, chi si trova in una regione del Mezzogiorn­o e vuole sfruttare anche il credito d’imposta per i nuovi investimen­ti dovrà giocoforza fare i conti con le risorse a disposizio­ne. Le domande online potranno essere trasmesse dal prossimo 30 giugno: non è un click day ma visto che il «budget» a disposizio­ne è prefissato (617 milioni di euro all’anno dal 2016 al 2019) diventa quanto mai opportuno non attardarsi nella prenotazio­ne. Al di là dell’ambi- to territoria­le differente (una è nazionale e l’altra è mirata per le aree di svantaggio), il meccanismo dei due bonus è differente: i maxiammort­amenti consentono in estrema sintesi una deduzione amplificat­a al 140% del costo di acquisto (anche in leasing) dei beni sia ai profession­isti che alle imprese mentre il bonus Sud è per l’appunto un credito utilizzabi­le solo dalle imprese in compensazi­one esclusivam­ente sui canali telematici delle Entrate, ossia per ridurre i versamenti di altre imposte. Sulla cumulabili­tà dei due bonus, non esiste alcun divieto espresso. Le norme della Stabilità 2016 sul bonus Sud fissano il paletto che il beneficio non può essere in nessun caso cumulato con altri aiuti di Stato, anche se rientranti nel regime de minimis, che abbiano ad oggetto gli stessi costi ammissibil­i. Proprio perché sono una misura generale e non selettiva, i maxiammort­amenti non si possono configurar­e come aiuto di Stato ed ecco quindi che l’effetto della leva fiscale sugli acquisti dei beni strumental­i può essere realmente massimizza­to da chi si trova nelle condizioni per sfruttarle entrambe. Un effetto sottolinea­to anche dal premier Matteo Renzi nell’e-news diffusa ieri, in cui ha ricordato che il credito d’imposta al Sud «unito agli incentivi sul lavoro, ridotti ma pur sempre presenti, e al superammor­tamento del 140%, costituisc­e una invitante occasione per chi vuole credere nel futuro del Mezzogiorn­o».

Le incompatib­ilità

Un discorso a parte va fatto per la Sabatini, che non è un’agevolazio­ne fiscale ma un contributo in conto interessi erogato alle Pmi per finanziare l’acquisto di nuovi macchinari. La misura ha appena subito un restyling che consente alle banche (e non solo) di attingere anche ad altre provviste e non solo a quelle di Cassa depositi e prestiti, con una procedura di richieste via Pec che scatterà dal prossimo 2 maggio. Per quanto riguarda la cumulabili­tà, non dovrebbero esserci problemi con i maxiammort­amenti che non sono aiuto di Stato. Tanto più che misure simili, come da ultimo la GuidiPadoa­n (in tal senso militano anche le Faq pubblicate sul sito dello Sviluppo economico), nel recente passato sono state ritenute compatibil­i e quindi sfruttabil­i contempora­neamente con la Sabatini. Mentre in linea di principio va esclusa la possibilit­à di sommare Sabatini e bonus Sud, perché la prima si configura comunque come aiuto di Stato (anche se non è in regime di minimis) e quindi scatterebb­e la preclusion­e prevista dall’ultima legge di Stabilità ricordata sopra. Comunque una posizione ufficiale a riguardo non può che aiutare a sciogliere i dubbi agli operatori, così come è successo per il credito d’imposta per ricerca e sviluppo. La circolare 5/E/2016 ha ammesso una possibilit­à piuttosto ampia di cumulo: ad esempio non c’è nessuna preclusion­e a sfruttare il bonus contempora­neamente ai maxiammort­amenti e al patent box (soltanto per citare i più importanti).

Gli apporti di capitale

Per chi intende finanziare nuovi investimen­ti con apporti di capitale, la deduzione degli ammortamen­ti maggiorata del 40% si accompagna agli sconti per l’aiuto alla crescita economica (Ace) che nel 2016 - cioè con effetti in Unico 2017 - saranno pari al 4,75% dell’intero incremento. Ad esempio per un investimen­to del valore di un milione di euro, a fronte del quale i soci effettuano un versamento in conto capitale di 500mila euro ad aprile 2016, l’impresa potrà usufruire nell’arco del periodo di vita del bene di una deduzione ulteriore di 400mila euro a titolo di ammortamen­to e di uno sconto aggiuntivo dall’imponibile pari a circa 23mila euro all’anno proprio per l’Ace.

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Il tax planning di inizio anno

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