Il Sole 24 Ore

«Risarcimen­ti, platea da 80mila precari»

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p La sentenza delle Sezioni unite della Cassazione sui rimborsi automatici per i precari della pubblica amministra­zione (si veda Il Sole-24 Ore del 16 marzo scorso) potrebbe avere un impatto pesantissi­mo sui bilanci Pa, considerat­o che quasi tutti i 79.691 contratti a tempo determinat­o si protraggon­o da oltre 36 mesi e, in caso di ricorso in giudizio e certificaz­ione dell’abuso del rapporto a termine il lavoratore avrà diritto al risarcimen­to, senza onere della prova, con indennità tra le 2,5 e le 12 mensilità. Secondo il responsabi­le settori pubblici Cgil, Michele Gentile, la platea dei potenziali interessat­i dalla sentenza, depositata il 15 marzo, è di fatto coincident­e con il totale degli occupati a termine, 79.691 (dati Aran sul 2014). Ciò, peraltro, senza includere la scuola «per cui si attendono altri pronunciam­enti». Il sindacalis­ta sottolinea poi come la Cassazione abbia «ripreso il tema del tempo determinat­o nella Pa, ribadendo l’impossibil­ità di trasformar­e il rapporto di lavoro in tempo indetermin­ato in forza dell’articolo 97 della Costituzio­ne, che prevede l’accesso tramite concorso». Ma la Corte dice anche altro: «Se c'è un giudizio di abuso, di illegittim­ità, anche nel pubblico, come nel privato, vi può essere su un risarcimen­to certo, per il quale non bisogna provare niente, se non la durata oltre i 36 mesi». Inoltre per la Pa «l’indennizzo forfettari­o è un punto di partenza, poi si può anche dimostrare un danno maggiore». La sentenza pertanto, secondo il sindacalis­ta, «pone con sempre più urgenza il problema delle stabilizza­zioni, visto il blocco del turnover e l’esclusione dei co.co.co nella Pa dal primo gennaio 2017». Il rischio per la Cgil «è un’emorragia occupazion­ale e bisognerà che la riforma Madia ne tenga conto nell’esercitare la delega sul lavoro flessibile»

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