Il Sole 24 Ore

Apple vs Fbi: chi vince è la tecnologia?

- Di L u c a T r e m ol a d a

a Con un colpo di scena degno della migliore spy story, il Dipartimen­to di Giustizia non si è presentato in tribunale nell’udienza che vede il Governo degli Stati Uniti contrappos­to a Apple per ottenere i dati criptati dell'iPhone di Syed Rizwan Farook, l'attentator­e che lo scorso 2 dicembre ha ucciso 14 persone in una clinica di San Bernardino, nello stato della California. Hanno detto di non aver più bisogno che Apple costruisca per loro una back door. Di aver trovato da soli un modo di sbloccare l'iPhone.

Gli esperti sono scettici, i tecnici sono perplessi, anche Apple ha espresso qualche dubbio. Poco male: se il metodo non dovesse funzionare si tornerebbe in tribunale, l’udienza è solo rimandata.

Peraltro, a Cupertino sono stati informati della novità solo nel pomeriggio, a poche ore dalla fine del keynote di Tim Cook in occasione del lancio del nuovo iPhone SE. Il numero uno di Apple aveva appena ribadito l’impegno della sua azienda a favore della protezione dei dati degli utenti: «In questa lotta non ci tireremo indietro», ha rassicurat­o concentran­do più di un terzo del suo intervento ai temi della privacy, dell’ambiente e delle applicazio­ni per la salute (ReserchKit e Carekit). Il messaggio è chiaro: siamo noi i buoni. Si conferma così capofila culturale di una industria che si è schierata in modo piuttosto compatto per la difesa dei diritto alla privacy “dei consumator­i” di tecnologie.

Ma cosa accadrebbe se l’Fbi dovesse aver fatto centro? Se insomma avesse trovato il modo di scardinare la crittograf­ia? Le autorità, i servizi segreti, i governi (tutti quindi) non avrebbero più bisogno dei produttori tecnologic­i per guardare dentro ai nostri prodotti. Finirebbe così uno dei più emblematic­i scontri tra multinazio­nali e Stati sovrani. Tra autorità pubbliche e aziende private. Senza leggi speciali, senza scomodare giudici e senza imporre niente a nessuno. A prevalere sarebbero ancora una volta le tecnologie. E chi le sa sviluppare meglio.

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