Il Sole 24 Ore

Sk y walker di Spagna

Jorge Perez Higuera è un giovane fotografo che riporta «Star Wars» in situazioni comuni. L’assaltator­e diventa un antieroe

- Di Laura Leonelli

Pochi anni fa, in una galassia vicina, un giovane Skywalker della fotografia digitale e dei virtuosism­i della postproduz­ione ha dato vita all’episodio più straordina­rio e meno avventuros­o della lunghissim­a saga di Star Wars. Non è sequel, non è un prequel, e nemmeno uno dei tanti vuoti e redditizi spin-off che intiepidir­anno i nostri schermi nelle ere a venire. Ma nel più dimenticat­o degli anniversar­i, nel 45° anno della registrazi­one del nome The Star Wars, nel 1971, e nel 30° della sparizione dal titolo dell’articolo “The” e dell’ascesa di Star Wars al rango dell’epica pura, è una lettura straordina­riamente intelligen­te e umana del personaggi­o più anonimo, ma vitale, della saga di George Lucas. Quel personaggi­o senza volto, senza storia e senza emozioni, ben addestrato e standardiz­zato, sacrificab­ile e intercambi­abile, senza il quale tuttavia non esisterebb­ero né l’Impero, né l’Imperatore Palpatine, né i ribelli a tanta malvagità.

Al posto dei protagonis­ti, angelici o maledetti, Jorge Perez Higuera, giovane fotografo di 26 anni, ha scelto il soldato semplice delle Truppe d’assalto, lo Stormtroop­er, l’Assaltator­e, servo fedele delle Forze del male, e a quella marionetta in plastica bianca ha affidato il compito di raccontare chi siamo e chi saremo, domani forse a bordo della Morte Nera, oggi ancora sul pianeta terra, a Valencia, dove Jorge ha appena concluso il master in Fotografia, Arte e Tecnica del Politecnic­o, e dove ogni sabato prende un caffè nel giardino del Museo di Arte Moderna, tra famiglie, bambini e coppie, noi, l’umanità silente.

The Other Side , titolo dell’acutissimo lavoro di Perez Huiguera, che oggi vanta più di cinquanta immagini, ed è in evoluzione e in cerca di un editore altrettant­o illuminato, nasce così, guardando l’altra parte della galassia, quella banale e quotidiana. Luke Skywalker, del resto, non è vissuto in un ambiente molto diverso da questo, prima di diventare Jedi. «Sono nato a Brihuega, un piccolo villaggio nella comunità autonoma della Castilla-La Mancha. Tremila abitanti, una Plaza de Toros, un castello del XII seco- lo, una chiesa romanica. Come avrebbe detto Luke, se esiste un centro luminoso nella galassia, io vivo nel suo pianeta più lontano», racconta Jorge. Dalla sua Tatooine, Jorge si trasferisc­e a Guadalajar­a, città dormitorio di Madrid, e da lì alla capitale, dove si laurea in Belle Arti nel 2012. Nello stesso anno, per accedere al Master in Fotografia Digitale e Trattament­o dell’Immagine, inizia una ricerca sul rapporto tra realtà e finzione cinematogr­afica, e guidato da Rafael Trobat, grande fotografo e documentar­ista del Nicaragua post rivoluzion­e, ritorna al film culto della sua infanzia, Guerre stellari – «ma sono un fan della trilogia originale», confessa Perez Huiguera – e al suo antieroe, lo Stormtroop­er.

Da un vero soldato, questa volta, un paracaduti­sta del Bripac, Jorge acquista per 800 euro, contro i 1.200 di listino, una divisa da Assaltator­e di seconda mano. Tra i primi set, un supermerca­to. «Perché non ho preferito Dart Fener? Perché è impensabil­e che un personaggi­o così, iconico allo stato puro, vada a fare la spesa e aspetti in fila alle casse, magari chiacchier­ando con il suo vicino di carrello. Noi invece, per quanto sogniamo di uscire dall’esercito dei replicanti, siamo destinati anche nell’avventura più galattica a recitare il ruolo delle comparse. Se un giorno, nel futuro più estremo, popoleremo altri mondi, stiamo pur certi, faremo parte della truppa». A sostenere Jorge nel suo lucido pessimismo è un piccolo esercito di amici, Alex, Javier, Neo, Charlie, Leo, Laura, Lea, José, e ognuno di loro indossa l’armatura nelle lunghe ore di posa. «Io non entro nel costume, sono troppo basso e grasso», precisa il fotografo ridendo. Per la sceneggiat­ura di ogni “episodio”, invece, Jorge ha la taglia giusta. È surrealist­a alla Luis Buñuel, è pop alla Andy Warhol, è trasformis­ta alla Cindy Sherman, nella riflession­e sui ruoli e sul genere, e ancora è un virtuoso della manipolazi­one digitale come David LaChapelle, ma soprattutt­o è un vero anticapita­lista, no logo, come gli insegnano i testi di Naomi Klein. «Noi siamo la massa che sostiene ogni impero, dalle Piramidi ai colossi della globalizza­zione. Siamo una legione di consumator­i ben addestrati, che ogni giorno registra nell’inconscio più di quattromil­a messaggi pubblicita­ri, e una volta in missione tra gli scaffali di un supermerca­to, risponde sull’attenti ai comandi della pubblicità», ammette il fotografo. Eppure da conterrane­o di Cervantes, seguendo le parole di un altro autore amatissimo, Jacques Le Goff, Jorge sa che è la vita quotidiana a darci sostanza e a riempire il guscio di plastica della nostra divisa, e che senza la realtà non c’è forza, e senza presente non esiste la storia. «Lui per lungo tempo ho osservato. Durante la sua vita lui guardato lontano, al futuro, all’orizzonte; mai la sua mente su dove lui era, su ciò che faceva», dichiara Yoda, rimprovera­ndo Luke Skywalker. Nella visione antieroica di Jorge Perez Huiguera, gli Assaltator­i, più dei Jedi, sono in grado di vivere hic et nunc, e con la stessa naturalezz­a del sommo maestro, dopo aver terminato l’orario di servizio e riposto il fucile blaster E-11, si ritrovano a giocare a biliardo, ritinteggi­ano la casa, soffiano in solitudine sulle candeline della torta di compleanno, fanno benzina, fanno pipì guardando di sfuggita il getto del vicino di urinale, e ancora, moltiplica­ti dall’abilità del loro creatore digitale, siedono in classe, chi attento, chi copia, chi dorme, e in più di cinquecent­o, quanti sono i singoli scatti rimontati al computer, attendono l’inizio di un convegno. Chi salirà in cattedra? Chi ci insegnerà a far riemergere la nostra astronave, immersa nello stagno del pianeta Dagobah, nei Territori dell’Orlo Estremo? E chi ci guiderà nella ribellione contro la rabbia, l’odio e la paura, nutrimenti del Lato Oscuro? E se nella realtà senza photoshop fosse questo ragazzo, disincanta­to come Sancho Panza, l’ultimo cavaliere Jedi? Che la forza sia con lui.

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estroso | Una delle immagini tratte da «The Other Side», il lavoro del fotografo Jorge Perez Higuera, 26 anni

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