Anticorpi per il mal di testa
L’emicrania, dolore fortissimo in una metà della testa (in genere sempre la stessa) colpisce nella forma di attacchi sporadici circa il 12% della popolazione, le donne tre volte più degli uomini. Il dolore, quanto di più orribile si possa provare, è accompagnato, o anticipato, da formicolii e insensibilità in varie parti del corpo, riduzione del campo visivo, lampi, debolezza di un arto, difficoltà a parlare, nausea, vomito. L’attacco lascia una lunga spossatezza. Grave è la forma cronica, che insorge ogni mese, e colpisce dall’1 al 3% della popolazione dai 18 ai 65 anni. La durata complessiva degli attacchi di un mese é di 8-9 giorni.
I pazienti passano un quarto della vita afflitti da disturbi gravi e difficili da curare. Circa la metà di loro è invalida. L’attacco emicranico è talmente multiforme, prolungato e debilitante da far supporre che sia dovuto ad una diffusa “disregolazione” dell’attività cerebrale, che può durare giorni. Ciò rende particolarmente difficile cercarne la causa, la cura e il modo di prevenirlo. Nel sangue delle vene che portano il sangue venoso dal cervello al cuore di pazienti durante un attacco emicranico, c’è un livello alto di una molecola di 37 aminoacidi (chiamata CGRP), che dilata i vasi cerebrali. Si pensò che la dilatazione di alcuni vasi provocasse l’attacco. Non è così: oltre ad essere vasodilatatore, la molecola CGRP è, presumibilmente, uno dei neurotrasmettitori principali del dolore fisico, essendo presente in tutte le aree cerebrali che lo elaborano.
La neutralizzazione della molecola CGRP con un antagonista diretto fu poco efficace e causò danni al fegato. La scoperta che un anticorpo (AMG334) impedisce l’accoppiamento del CGRP al recettore cerebrale, verosimilmente senza interferire sulla circolazione, ha aperto ricerche e studi clinici coordinati e incoraggianti in cliniche e laboratori nel mondo (anche in Italia e Svizzera). Gli anticorpi antiCGRP sembrano l’opzione promettente per prevenire gli attacchi d’emicrania cronica, sia per efficacia che per tollerabilità. Un anticorpo interamente umano, il TEV-48125, sembra essere il più efficace. Esso si somministra una volta al mese nel sot-tocute. Agisce quindi come preventivo, non come curativo. Secondo risultati provvisori, si avrebbe un miglioramento entro un mese con diminuzione degli analgesici presi fino allora.
Diversi autori, pur nella valutazione incoraggiante della procedura, sono prudenti, specialmente per l’oscurità quasi assoluta circa la patogenesi del dolore: il CGRP, é talmente diffuso nel cervello in condizioni normali da mettere in dubbio se esso sia veramente la causa dell’emicrania, tanto più che non si sa che cosa debba cambiare per renderlo tossico.
Con tutti gli anticorpi antiCGRP, i risultati positivi sono inferiori a quanto sarebbe lecito attendersi se il meccanismo che provoca l’emicrania fosse unico. Inoltre l’insorgenza irregolare degli attacchi potrebbe far scambiare un miglioramento spontaneo con uno farmacologico. Gli studi sono metodologicamente rigorosi, e non sufficienti per la prevenzione farmacologica dell’emicrania cronica fuori dalle istituzioni che la tengono ancora rigorosamente controllata.
ajb@bluewin.ch.
M.E.Bigal, L. Edvinsson, et al. Safety, tolerability and efficacy of TEV-48125 for preventive treatment of chronic migraine The lancet.com/neurology vol.14, novembre 2015