Novant’anni di impegno
Gli Amici di Brera compiono novant’anni. Nel 1926 un gruppo di intelligenti e generosi cittadini dette vita all’Associazione che ho l’onore di presiedere con lo scopo di sostenere, valorizzare e contribuire ad aumentare il ricchissimo patrimonio del complesso di Brera e del sistema museale di Milano. Il 1939 fu l’anno nel quale avvenne una delle donazioni più importanti degli Amici a Brera, la Cena in Emmaus di Caravaggio, ma fu anche l’anno nel quale l’Associazione venne sciolta in seguito alle direttive del governo fascista. Solo nel dopoguerra, dieci anni dopo, per la ferma volontà di Fernanda Wittgens gli Amici di Brera si ricostituirono: furono anni intensi, di importanti donazioni al Museo compiute da soci e consiglieri, tra tutte desidero ricordare la collezione Jesi e quella Vitali, le opere di Giovanni da Milano e Segantini. Una politica di donazioni che ancora oggi continua, con i recenti casi dell’opera del Maestro della Pala Sforzesca o del Cesare Tallone donato da Filippo Crivelli. Importante è stata la convenzione stipulata nel 1986 con l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, grazie all’impegno della famiglia Brion. Così come gli interventi di tipo strutturale, quali il nuovo ingresso all’Orto Bo tanico da via Fratelli Gabba, l’illuminazione delle sale di Bellini, Veronese, Tintoretto o i restauri di opere fondamentali di Brera: la statua di Napoleone del Canova al centro del cortile (grazie a Bank of America Merrill Lynch) e i numerosi dipinti restaurati nel laboratorio “a vista” nel percorso museale, realizzato grazie a Pirelli. E mi piace ricordare quanto l’attività culturale e didattica, i viaggi e i percorsi dedicati ai cittadini extracomunitari svolti dall’Associazione sian ostati importanti per cercare di raggiungere un sempre più vasto pubblico. Nonostante tutto questo, le Istituzioni milanesi si sono dimostrate in questi anni sostanzialmente indifferenti al rilancio di Brera, come pure le forze imprenditoriali, così importanti e numerose sul territorio della città metropolitana (come riportato anche recentemente proprio sul Sole 24 Ore), raramente si sono impegnate a sostenere questo straordinario patrimonio monumentale. Conto quindi che, grazie anche alla nuova governance di James Bradburne, l’interesse della città possa determinare nuovi orizzonti e ulteriori, auspicabili risultati.
* Presidente degli Amici di Brera e dei Musei Milanesi