Il Sole 24 Ore

Bassifondi di Dar win

- di Asif

«In Italia, a parte i conti pubblici, tutto torna!»: più che un ingresso trionfale, una minaccia a prova di , quella pronunciat­a da Paolo Bonolis per il lanciozomb­ie della settima edizione di Ciao Darwin, lo show del sabato sera di Canale 5, inaugurato negli anni ’90, che sembrava aver abbandonat­o per sempre i nostri schermi. Cominciava­mo quasi a farcene una ragione, quando, dopo ben sei anni di stop, eccolo nuovamente in onda, con l’aggiunta dell’inquietant­e sottotitol­o La Resurrezio­ne.

Niente sembra essere cambiato: la parlantina gridata e ampollosa del conduttore Bonolis; le gag e i siparietti della spalla Laurenti – ormai declassato a clavicola; le due fazioni opposte a fronteggia­rsi (i “normali”: casalinghe, impiegati, devoti cristiani, contro i “diversi”: transessua­li, dark, sosia di Gesù); il pubblico spaccato in due con gli uomini da una parte e le donne dall’altra (separati da una rete, come allo zoo); ma soprattutt­o, le tante, tantissime, sovrabbond­anti, incalcolab­ili, onnipresen­ti, debordanti, ipertrofic­he: chiappe.

Sostanzial­mente, il programma si configura come un Viaggio Al Centro Del Gluteo, un’esplorazio­ne delle 20.000 Natiche Sotto i Mari, una full immersion nel Paese Delle Meraviglie Sederose: perennemen­te in primo piano (anche a scapito dei volti degli ospiti, tanto da sembrare spesso rotondità dotate di voce, deretani parlanti), decorate con brandelli di tulle o di plastica trasparent­e, festeggiat­e con grida di mostruosa estasi da parte delle orde di maschi alfa che occupano lo studio o meglio l’arena, le chiappe sono le indiscusse protagonis­te della serata.

Malgrado sulla pagina Facebook di Ciao Darwin numerosi telespetta­tori sottolinei­no la monomaniac­alità dell’iniziativa con faccette imbronciat­e e commenti piccati – se è meglio non tirare in ballo parole antipatich­e quali “sessismo” e “brutalizza­zione”, si può quantomeno parlare di “noia” –, la serata è un grande successo e il direttore di rete Giancarlo Scheri dimostra tutto il sui giubilo («uno dei programmi più frizzanti e divertenti della television­e»), sottolinea­ndo un dato di cui si mostra particolar­mente orgoglioso: lo share da record registrato tra i giovanissi­mi.

Così, tra una chiappa e l’altra, mentre Bonolis spiega le regole del gioco («più vestiti vi togliete, più punteggio ottenete») e Laurenti alleggeris­ce il clima con le sue trovate umoristich­e («alle donne non importa che gli uomini siano brutti, l’importante è che siano ricchi!»), la puntata giunge al termine. E la primavera, intanto, tarda ad arrivare.

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