«Riforma del credito, Italia più attrattiva»
pLe riforme che stanno interessando il settore del credito possono migliorare ulteriormente l’attrattività dell’Italia. A spiegarlo é l’Aibe, l’Associazione Italiana delle Banche Estere. «Giudico molto positivamente i cambiamenti che stanno interessando il settore bancario in Italia – ha spiegato a Il Sole 24 Ore il presidente dell’associazione Guido Rosa – Vedremo come si muoveranno le Popolari. Magari sarà necessario un po’ di tempo, ma siamo davanti a una modernizzazione del sistema che, come le altre innovazioni istituzionali che si stanno realizzando in Italia, può essere un volano di crescita per il Paese, contribuendo all’attrazione di investitori».
Aibe del resto ha pubblicato da poco uno studio che dimostra una crescita dell’attrattività dell’Italia per gli investitori esteri. L’Aibe Index – indice sintetico re- alizzato dal Censis su un panel di esperti - è passato infatti da un valore di 33,2 registrato nel 2014, all’attuale 47,8 su una scala che va da un minimo pari a 0 a un massimo pari a 100, segnando così un incremento di oltre 14 punti
«L’Italia non è un paese di facile interpretazione dall’estero ed esistono ancora grandi difficoltà, soprattutto burocratiche per gli investimenti “greenfield”. Tuttavia notiamo un costante miglioramento della percezione determinato soprattutto dalle aspettative. Visto che le riforme che daranno frutti nel medio periodo le aspettative sono fondamentali».
La misurazione della percezione dell’Italia, realizzata tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 dal Censis con l’Aibe, si basa su un campione composto da manager di imprese multinazionali, investitori istituzionali presenti nel Paese, studi legali che supportano le iniziative di investimento e membri qualificati della stampa estera. Per il 72% degli intervistati l’Italia è diventata più attrattiva rispetto ai sei mesi precedenti la rilevazione e solo il 3% ha percepito invece un peggioramento.
«Non dimentichiamoci però – aggiunge Rosa – che il rischio di deludere queste aspettative esiste ed è grande. Dopo la riforma del lavoro infatti il Governo si trova davanti due sfide epocali: la riforma della burocrazia e quella della giustizia. Si tratta di nodi fondamentali anche per il sistema bancario, perché uno snellimento dei tempi e delle procedure potrebbe aiutare a risolvere diversi problemi del settore bancario italiano, ad iniziare dalla cessione dei crediti deteriorati». Quello dei crediti deteriorati è un problema che, secondo il presidente di Aibe non si può «risolvere radicalmente» con la soluzione avanzata dal Governo, e cioè a prezzi di mercato. «Non mancano gli operatori, anche esteri, interessati al mercato dei crediti deteriorati delle banche italiane – aggiunge - Il problema tuttavia rimane la differenza fra il valore a bilancio e il prezzo di mercato di questi asset».