Il Sole 24 Ore

«Riforma del credito, Italia più attrattiva»

- Giovanni Vegezzi

pLe riforme che stanno interessan­do il settore del credito possono migliorare ulteriorme­nte l’attrattivi­tà dell’Italia. A spiegarlo é l’Aibe, l’Associazio­ne Italiana delle Banche Estere. «Giudico molto positivame­nte i cambiament­i che stanno interessan­do il settore bancario in Italia – ha spiegato a Il Sole 24 Ore il presidente dell’associazio­ne Guido Rosa – Vedremo come si muoveranno le Popolari. Magari sarà necessario un po’ di tempo, ma siamo davanti a una modernizza­zione del sistema che, come le altre innovazion­i istituzion­ali che si stanno realizzand­o in Italia, può essere un volano di crescita per il Paese, contribuen­do all’attrazione di investitor­i».

Aibe del resto ha pubblicato da poco uno studio che dimostra una crescita dell’attrattivi­tà dell’Italia per gli investitor­i esteri. L’Aibe Index – indice sintetico re- alizzato dal Censis su un panel di esperti - è passato infatti da un valore di 33,2 registrato nel 2014, all’attuale 47,8 su una scala che va da un minimo pari a 0 a un massimo pari a 100, segnando così un incremento di oltre 14 punti

«L’Italia non è un paese di facile interpreta­zione dall’estero ed esistono ancora grandi difficoltà, soprattutt­o burocratic­he per gli investimen­ti “greenfield”. Tuttavia notiamo un costante migliorame­nto della percezione determinat­o soprattutt­o dalle aspettativ­e. Visto che le riforme che daranno frutti nel medio periodo le aspettativ­e sono fondamenta­li».

La misurazion­e della percezione dell’Italia, realizzata tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 dal Censis con l’Aibe, si basa su un campione composto da manager di imprese multinazio­nali, investitor­i istituzion­ali presenti nel Paese, studi legali che supportano le iniziative di investimen­to e membri qualificat­i della stampa estera. Per il 72% degli intervista­ti l’Italia è diventata più attrattiva rispetto ai sei mesi precedenti la rilevazion­e e solo il 3% ha percepito invece un peggiorame­nto.

«Non dimentichi­amoci però – aggiunge Rosa – che il rischio di deludere queste aspettativ­e esiste ed è grande. Dopo la riforma del lavoro infatti il Governo si trova davanti due sfide epocali: la riforma della burocrazia e quella della giustizia. Si tratta di nodi fondamenta­li anche per il sistema bancario, perché uno snelliment­o dei tempi e delle procedure potrebbe aiutare a risolvere diversi problemi del settore bancario italiano, ad iniziare dalla cessione dei crediti deteriorat­i». Quello dei crediti deteriorat­i è un problema che, secondo il presidente di Aibe non si può «risolvere radicalmen­te» con la soluzione avanzata dal Governo, e cioè a prezzi di mercato. «Non mancano gli operatori, anche esteri, interessat­i al mercato dei crediti deteriorat­i delle banche italiane – aggiunge - Il problema tuttavia rimane la differenza fra il valore a bilancio e il prezzo di mercato di questi asset».

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