Da Bruxelles ad Atene
Khalid El Bakraoui è il terrorista che si è fatto saltare nella metro di Maelbeek: secondo quanto ricostruito da Sky Tg24, alle 8,25 del 23 luglio scorso Bakraoui atterrò all’aeroporto di Treviso con un volo Ryanair proveniente da Bruxelles. Al momento del check-in El Bakraoui si è registrato con un documento d’identità belga
Il giorno dopo Khalid viene registrato su un volo Volotea in partenza dall’aeroporto di Venezia alle 6 con destinazione Atene
Nelle 22 ore che resta in Italia pernotta presso l’hotel Courtyard by Marriott Venice Airport di Venezia
A quell’epoca El Bakraoui era ricercato dalle autorità belghe, che però non avevano inviato nessuna segnalazione all’Italia cumenti falsi. Indagine simile a quella che a Salerno ha portato all’arresto di Djamal Eddine Ouali, bloccato il 26 marzo sulla base di un mandato di cattura internazionale del Belgio. L’uomo che proclama la propria innocenza («Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi»), stando ai riscontri, avrebbe fornito i documenti falsi allo stesso Salah Abdeslam e a Mohammed Lahlaoui, uno dei due kamikaze di Zaventem. Quest’ultimo, in particolare, risulta essere un marocchino che ha vissuto a Vestone, nel bresciano, tra il 2007 e il 2014, dove è finito ai domiciliari per reati contro il patrimonio e la persona. Due anni fa fu espulso ma anziché tornare in Marocco è andato in Germania. Il transito in Italia di terroristi islamici accende la polemica politica sui servizi segreti: «Un Paese colabrodo, una terra di nessuno» è l’attacco che arriva da Forza Italia.